"Sarebbe stato bello giocare nel centrocampo a tre di Ventura. Con lui avrei imparato sicuramente tanto". Evans Soligo le scarpette al chiodo le ha appese poco più di un anno fa, ora è un dirigente del Venezia e basta parlargli di Salernitana per riaccendere vecchie emozioni. Cinque campionati vissuti all’ombra dell’Arechi con tanto di fascia di capitano al braccio. Applicazione ma soprattutto tanta abnegazione ricordate dalla tifoseria durante la festa del Centenario, quella che per l’ex mediano di Marghera resta ancora come «uno dei riconoscimenti più belli ottenuti in carriera».
Evans Soligo, lo scorso giugno è stato ospite di una Salerno vestita a festa e con la B stampata sul petto a discapito del suo Venezia.
"È stata un’estate che dire tribolata è davvero riduttivo. Il playout dello scorso anno è stato qualcosa di paradossale. Con il Venezia abbiamo prima festeggiato la salvezza, poi siamo stati costretti ad affrontare gli spareggi oltre un mese dopo con i calciatori che avevano mollato la presa. Perdere la seire B in quel modo e soprattutto ai rigori è stato un colpo pesantissimo. Fortunatamente tutto è stato cancellato con il ripescaggio".
Oltre tre mesi dopo che Salernitana ritroverà nella gara del prossimo 18 ottobre?
"Una squadra che ha tanta fame di riscatto dopo l’annata difficile chiusa ai playout. Per questa stagione è stato allestito un buono organico, con un allenatore come Ventura che è una certezza per la serie B. Il mister è in grado di poter lavorare con i tanti giovani interessanti in rosa e che hanno grandi margini di crescita. Inoltre ha dato un gioco offensivo alla sua squadra, rendendola molto pericolosa sia in casa che in trasferta".
Inserisce quindi i granata nel lotto delle pretendenti al playoff?
"Certo. La squadra ha qualità e diversi elementi con tanta esperienza. Dalla sua parte poi ha il calore di una piazza che spinge tanto. Il segreto è sfruttare i momenti favorevoli e restare in piedi, compatti senza buttarsi via, quando capiterà qualche risultato negativo".
C’è un centrocampista nella quale si rivede?
"Forse Di Tacchio, anche se è più strutturato e soprattutto mancino. E si sa che i mancini hanno quasi sempre maggiore qualità".
Che momento passa invece il Venezia?
"Come la Salernitana abbiamo iniziato questo campionato segnati dalla delusione della scorsa stagione. Abbiamo tanta voglia di riscatto, di reagire all’andamento di qualche mese fa e soprattutto c’è il desiderio di emergere sia del gruppo che di un allenatore giovane come Dionisi. Siamo consapevoli della nostra forza e di potercela giocare con tutti come dimostrato in questo avvio".
Che partita sarà Venezia-Salernitana?
"Per me sicuramente una sfida particolare, avrò il cuore diviso a metà (sorride, nda). Da una parte c’è il Venezia che non ha mai vinto in casa ma che sta mettendo in campo tante ottime prestazioni. Dall’altra c’è una Salernitana che sta lasciando solo le briciole in trasferta, viaggiando a ritmi d’alta quota. Sarà una partita equilibrata, aperta ad ogni risultato".

Sezione: News / Data: Sab 12 ottobre 2019 alle 22:30 / Fonte: La Città
Autore: TS Redazione
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