Per le certezze non resta che aspettare. Ancora. Un po' come da consuetudine. Da settimane, infatti, da quando il Covid-19 ha fermato ufficialmente tutto, il mondo del calcio non conosce nulla del suo futuro, anzi, ad essere onesti non conosce neppure il presente. Tante domande in ballo ma nessuna risposta data da chi di dovere. Tra gli argomenti più caldi c'è la cassa integrazione per i calciatori di Serie B e Serie C che guadagnano meno di 50mila euro: "Bisogna agire velocemente e non solo nel calcio - tiene a precisare immediatamente Vittorio Tosto, ai colleghi del quotidiano Il Mattino, ex difensore della Salernitana - Basterebbe prendere spunto dalla Bundesliga che ha deciso il taglio degli stipendi in favore dei calciatori che guadagnano meno di 50mila euro. A questo deve pensare Tommasi, invece si parla di ben altro".

Tra gli aspetti presi in considerazione nelle ultime riunioni tra i club cadetti c'è anche l'eventuale utilizzo dello psicologo da parte dei calciatori.

"Sono solo cavolate, bisogna parlare di cose serie. Il calciatore ha bisogno di tutto tranne che dello psicologo, il calciatore di A e B è già forte di suo caratterialmente altrimenti non giocherebbe a certi livelli".

C'è chi ipotizza l'annullamento della stagione e chi invece pensa di ritornare in campo a inizio maggio, è davvero possibile poter rivedere in campo i club tra un mesetto?

"Sinceramente non lo so, è la prima volta che faccio fatica ad avere un'idea. Probabilmente, però, analizzando un po' la situazione credo che non si ritornerà a giocare. Mi sembra, comunque, che in questo momento ci sia troppa confusione tra i vertici del calcio".

Ma immaginando uno scenario positivo e quindi il ritorno in campo, un mini ritiro per ritrovare la condizione quanto potrebbe incidere sulla stagione della Salernitana e degli altri club?

"In questo momento credo sia l'ultimo dei problemi, già solo riprendere sarebbe importante e vorrebbe dire che il peggio è passato. Qualora questo scenario si avverasse credo che si debba tornare subito in campo, per ridare anche un sorriso alla gente. Prendiamo come esempio l'Atalanta, potrebbe in un attimo regalare delle emozioni a una città che sta soffrendo tanto" .

A Lucca invece, dove attualmente vive, come si sta affrontando la questione Coronavirus?

"Purtroppo anche qui siamo messi male, di fatto è come se in questo periodo stessimo facendo una vita da carcerati ma in una casa a 3-4 stelle. Personalmente ho una scuola calcio con 400 ragazzi iscritti che in questo momento sono inevitabilmente sofferenti".

In queste settimane ha avuto modo di sentire qualche amico di Salerno?

"È doverosa una premessa, ho deciso di fare un fioretto di 40 giorni e di staccarmi quindi da tutto e tutti. Sono lontano dai social, non seguo il calcio e ho quasi sempre il cellulare spento. Mi dedico alla letteratura, studio, guardo film e gioco a calcio con i miei figli nel garage. Mi limito a sentire la mia famiglia, ma a essere sinceri ho sentito recentemente anche un caro amico di Salerno".

Prima dell'inaspettato arrivo del Covid-19 il calcio viaggiava ai suoi soliti ritmi intensi e la Salernitana cullava il sogno della promozione in Serie A.

"Una squadra che, nonostante qualche alto e basso, stava dimostrando di essere in crescita e di poter avere la forza di lottare per il secondo posto, nonostante il Crotone avesse qualcosa in più. Qualora si ritornasse in campo, tutto però potrebbe essere stravolto sia nelle zone alte che nelle zone basse della classifica: forza, fortuna e condizione fisica saranno i tre aspetti chiave. Peccato per Cerci che poteva essere un'arma in più nel finale di stagione ma la sospensione dei campionati ha arrestato il suo pieno recupero".

Sezione: News / Data: Lun 30 marzo 2020 alle 21:30
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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