In questi giorni tanti tifosi hanno ricordato la storica figura di Carmine Rinaldi, scomparso prematuramente quasi 9 anni fa e celebrato domenica dopo domenica non solo dal pubblico di fede granata, ma anche da quelle curve notoriamente rivali, ma che hanno sempre manifestato grande rispetto per chi ha scritto pagine importantissime del mondo ultras. “Sarebbe magnifico tornare a quei tempi” scrivono in tantissimi sul web postando con malinconia quei video che ritraggono l’Arechi gremito in ogni ordine di posto e decisamente più trascinante e determinante rispetto ad oggi, con distinti e tribuna deserti e la Sud che si sta progressivamente svuotando. Merito di quello strapotere è stato sempre attribuito agli esponenti della Granata South Force, capaci di coinvolgere le nuove generazioni e di far vincere le partite alla Salernitana anche lontano dalle mura amiche. I calciatori dell’epoca ricordano con affetto quel gruppo di persone che sacrificava la propria vita per seguire il cavalluccio marino da Venezia ad Agrigento, con coreografie da brividi e un coro incessante specialmente nelle difficoltà. “Anche le contestazioni avevano un efficacia. Oggi ci si limita alla canzoncina, prima facevamo capire subito cosa pretendevamo” si legge ancora su facebook, laddove è arrivata la testimonianza dell’indimenticato terzino Vittorio Tosto: “Erano anni bui, con contestazione verso Casillo e una posizione chiara della tifoseria in difesa della città di Salerno. Ogni giocatore capiva che doveva anzitutto rispettare la maglia granata a prescindere dal risultato della domenica. Le vittorie della Salernitana erano frutto dei concetti che gente come il Siberiano ci inculcava giorno dopo giorno. Onore alla GSF e sempre forza Salernitana”. 

Sezione: News / Data: Mer 09 gennaio 2019 alle 12:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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