Non ama molto le interviste, ma una chiacchierata amichevole non si nega mai. Nel cuore di Angelo Fabiani, ds della Salernitana, è rimasto un pezzettino di Messina. E proprio della “creatura” di Lo Monaco iniziamo a parlare con l’ex direttore sportivo giallorosso. Fabiani ha una grande stima del patron e le sue prime parole sono al miele. “Come collega, Pietro Lo Monaco è un modello per tutti. Sappiamo cosa ha fatto finora in qualsiasi piazza dove ha lavorato. Oggi sta facendo notevoli sacrifici al comando di una società che ha risollevato dalla ceneri. E visto che lo conosco, sono sicuro che farà altrettanto bene anche da presidente del Messina”.

- Ma lo sa che a fine campionato c’è il rischio che molli? La città, a parte lo zoccolo duro, non ha risposto alle aspettative.

“Ho letto le sue dichiarazioni. Lo Monaco dice cose sacrosante. E’ la verità, oggi è davvero dura fare calcio se si è soli. Mettere i soldi e non avere risposte dalla piazza ti fa girare le scatole. Mi sento di fare anch’io un appello all’imprenditoria locale affinchè dia una mano al Messina. Se la squadra di calcio va bene e diventa più forte, ne trae vantaggio l’intera città e anche il suo indotto. Se tutte le componenti si uniscono, a Messina si può tornare a fare calcio ad alti livelli. Lo ha già fatto qualche anno fa e non vedo perchè non si possa tornare a farlo”.

 - Domenica la sveglia in anticipo. Ma giocare alle 11 a chi serve?

“Certo non a noi società. Non so cosa ricaveremo dalle partite sul web, ma è certo che il danno economico c’è. Vedremo cosa accadrà il prossimo campionato. Macalli dice che ci sono stati grossi ricavi pubblicitari con le partite in diretta?  Vediamo che fine faranno questi soldi, aspettiamo prima di brindare”.

-  Parliamo di Salernitana-Messina. Chi arriva meglio a questa partita? 

“Dico che quando l’arbitro fischia l’inizio, tutto si azzera. I giocatori dimenticano tutto, anche le polemiche per una sconfitta inaspettata ma che nel calcio ci può stare. Questo è un campionato equilibrato, in corso d’opera. Ci sta che vai a Barletta e perdi, non ci sono partite facili e quella di domenica per noi non sarà agevole”. 

- Quindi non si fida del Messina?

“Io non mi fido di nessuna squadra. All’Arechi abbiamo sofferto anche con le cosiddette piccole. Ma in ogni caso il Messina non la ritengo una squadra facile da affrontare. Ha giocatori di valore, mi vengono in mente Orlando, Bjelanovic, il difensore Altobello che mi sarebbe piaciuto avere a Salerno, ha un allenatore bravo come Grassadonia. Già in Coppa Italia il Messina mi è piaciuto, ma domenica sarà una partita diversa per entrambe. E’ vero, dobbiamo vincere, siamo favoriti, ma è anche vero che non possiamo neanche perdere”.

Sezione: News / Data: Sab 20 dicembre 2014 alle 18:00 / Fonte: Pianetamessina.com
Autore: Salvatore Ciccone
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