Il Collegio di Garanzia dello Sport, presieduto da Franco Frattini, si è riunito venerdì scorso per prendere in esame i ricorsi di sei club contro il blocco dei ripescaggi in Serie B e la convalida di un campionato a 19 squadre: dopo un iniziale rinvio, ieri è arrivata la decisione di dichiarare inammissibili i ricorsi con tre voti favorevoli e due contrari, tra cui quelli di Frattini. Il presidente del Collegio spiega la sua scelta a Sky Sport: "Il Collegio si è diviso su due linee di pensiero: la mia, secondo la quale sarebbe stato opportuno riportare a 22 il numero delle squadre, non ritenendo corretto il procedimento sulla base del quale si era arrivati alla riduzione decisa il 13 agosto, e la linea di pensiero di coloro che hanno prevalso nel Collegio, che hanno ritenuto che l’intero ricorso non si dovesse proporre davanti al Collegio di Garanzia, ma dinanzi a un’altra autorità giudiziaria, cioè il Tribunale Federale di primo grado. Questa è la strada che, chi vorrà, potrà seguire – spiega l’ex ministro -. Io ho ritenuto che chiudere con una inammissibilità, senza scendere nel merito delle questioni, sarebbe stato sbagliato. Ma le regole di un tribunale, di una corte giudicante, sono che se c’è contrasto si vota. Cambiare le regole a gioco in corso? È questa la ragione per la quale avrei preferito riportare il campionato a 22 squadre. È evidente che questo verdetto lascia aperta la possibilità di andare alla giustizia endofederale, Tribunale e poi eventualmente Corte di Appello federale, e poi un giorno Collegio di Garanzia in ultimo grado, ma lascia anche la possibilità di andare al Tar contro il verdetto che abbiamo pronunciato per ottenere dei risarcimenti e per ottenere anche eventualmente una cancellazione di questo verdetto, il che potrebbe produrre altre conclusioni. La conclusione generale è che questo caos merita un aggiustamento forte, mi auguro che le elezioni federali di ottobre portino finalmente coesione nel mondo della Figc, perché la situazione è veramente critica", conclude Frattini. Il presidente del Collegio ha poi aggiunto all'Ansa: "Sono dispiaciuto, non deluso o adirato. Dimettermi? È un ragionamento che non riguarda l'oggi: l'oggi è un dispiacere per l'esito del voto, lasciare è un'altra questione. Per la prima volta nella mia carriera di giudice c'è una spaccatura nel Collegio, con il presidente che vota contro. Non era mai successo e me ne dispiaccio, ma sono le regole del giudizio".

Sezione: News / Data: Gio 13 settembre 2018 alle 20:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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