Intervenuto telefonicamente durante la trasmissione “TuttoGranata” in onda su RadioMpa, il dirigente sportivo Salvatore Gagliano ha espresso un parere rispetto al caos della serie B facendo leva anche sulla sua grande esperienza maturata ai tempi della Federazione:

Che idea si è fatto di questa situazione?

“E’ stato tanto criticato il Commissario Fabbricini, ma ha avuto il coraggio di decidere su molte cose assumendosi le sue responsabilità. Sono molto perplesso e sconvolto per la non scelta della FIGC, le regole sono chiare e sono state anche approfondite. Se l’esclusione del Palermo fosse stata sancita prima della chiusura del campionato, ci sarebbe stato lo scivolamento in classifica. C’è un cavillo regolamentare, tuttavia, che prevede altro e dunque sono retrocesse sul campo Carpi, Padova e Foggia. Siamo a cospetto di una situazione alla Ponzio Pilato, mi auguro che la Lega B abbia ragione pur avendo preso una decisione che andava ratificata nel Consiglio Federale. Il CONI potrebbe anche ritenere non sia sua competenza esprimersi su questa patata bollente. Più che il calcio sono in campo gli avvocati, ognuno dà l’interpretazione che ritiene più opportuna, ma purtroppo si va avanti nell’indecisione a scapito dell’Italia e della tifoseria. Giovedì è mancato il coraggio di decidere”

C’è il rischio di uno scontro tra FIGC e Lega?

“Mi faccio anche altre domande. Cosa farà il Governo? Interverrà sul calcio? Ne abbiamo viste di cotte e di crude in Consiglio Federale: il lunedì una squadra veniva estromessa, il TAR la riammetteva il mercoledì e passavamo l’estate in tribunale. La FIGC aveva delle responsabilità e si è voluta sottrarre lavandosene le mani. Parola finale? Le Leghe decidono nell’ambito del campionato di pertinenza, ma la norma prevede che il provvedimento debba essere ratificato dal Consiglio Federale perché è sopra ogni cosa. Non esistono organi superiori, a meno che non si ricorre alla giustizia ordinaria come accaduto in passato. La Lega B ha dato un’interpretazione a quella che è stata la retrocessione del Palermo, tutto legittimato dal fatto che non è stata presa in considerazione l’ipotesi penalizzazione. Una volta raggiunti dalla notizia, hanno deliberato in maniera perentoria dando seguito ad un compito che a loro spettava: non c’è nulla di illegittimo, ma andava condiviso con la FIGC soprattutto perché c’era una riunione già convocata. Ora tocca al Collegio di Garanzia del CONI che darà un parere, ma non può decidere: come ho detto prima potrebbero scegliere di non esprimersi. A Palermo la gente protesta, a Foggia scendono in piazza: chissà non ci sia un provvedimento del Governo, stiamo parlando di realtà grosse e di città importanti”.

Cosa si sente di dire a chi parla di conflitto di interessi?

Hanno tirato in ballo la presenza di persone direttamente interessate. E’ una incompatibilità che deve essere rimossa, è chiaro che il presidente del Perugia decida in un certo modo. Eticamente è discutibile, ma va chiarito che la norma lo prevede. Logicamente, visto che fino ad oggi nessuno lo ha vietato, non esiste nessun tipo di illecito. Clamore mediatico? Tutto troppo immediato, nessuno poteva pensare che un Consiglio di Lega in corso potesse prendere immediatamente quella decisione pur supportata da normative che esistono. C’era un pescatore molto importante di Praiano che scrisse vicino alla sua barca “come fai fai…sbagli”.  Chiaramente qualcuno si è sentito penalizzato, ma Balata non inventa regole. E’ mancato solo il passaggio del confronto con il Consiglio Federale utile a cercare un’unità d’intenti, la FIGC ha deciso di non decidere e chi vede dall’esterno questa situazione confusionaria si allontana dal calcio”.

Il fatto che in estate Balata abbia proposto il format a 19 battagliando contro tutti fa pensare che giovedì vincerà ancora una volta la linea della Lega B…

“Balata in estate ha espresso un parere, ma la competenza dei ripescaggi e del format a 19 squadre è in capo al Consiglio Federale, all’epoca commissariato. Toccò a Roberto Fabbricini, bravo a non preoccuparsi di chi gli tirava la maglia a destra e sinistra. In quel caso ha prevalso l’idea della Lega B anche perché c’è stato un dialogo ed un confronto basato su norme che non vanno interpretate, ma applicate. Il Consiglio Federale resta sovrano, purtroppo protrarre le decisioni non aiuta. La vera anomalia di questa situazione è che sono problematiche nate già in estate. Con questi presupposti il Palermo non aveva proprio diritto a partecipare al campionato, si può parlare di una stagione falsata sin dalla prima giornata. Mettiamoci, però, nei panni dei tifosi rosanero: la rabbia è comprensibile, non è possibile arrivare ad una decisione così importante dopo l’ultima partita”

Si faranno i play out e a chi spetta l’ultima parola? A nostro avviso la Salernitana è l’unica squadra puntualmente penalizzata e spesso abbandonata da tutti…

“Ahimè concordo su quest’ultima riflessione. Quanto alla domanda ho un parere assolutamente personale, sono stato 20 anni in Consiglio Federale e ho un’idea che esula dalla mia passione per la Salernitana. La norma è sbagliata, ma esiste e deve essere applicata. C’è un regolamento che parla: tre retrocedono, quartultima e quintultima devono giocare i play out. Ho scoperto, però, che se la retrocessione avviene a fine campionato non si prende il posto dell’ultima, ma della quarta retrocessa. Conosco Gravina da anni ed è un uomo di sport ed equilibrato, proviamo ad immaginare quanto sia difficile esprimersi sapendo che alle spalle ci sono città di caratura internazionale come Palermo o Foggia. Hanno preferito prendere tempo, ma non approvo la chiamata in causa del CONI. In questa situazione non sembrava niente, la Federcalcio è dotata di organi preposti deputati a gestire queste patate bollenti”.

Sezione: News / Data: Lun 20 maggio 2019 alle 13:00
Autore: Antonio Siniscalchi
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