La gara Salernitana-Venezia rievoca splendidi ricordi nei sostenitori granata, che proprio all'Arechi contro i lagunari nel 1998 festeggiarono la storica promozione in Serie A, al termine di un tranquillo 0-0 di fine campionato. Una festa del calcio, uno spettacolo di colori, un'emozione indescrivibile per gli oltre 33mila assiepati sulle gradinate. Ricordi indelebili nella mente del "Cobra" Ciro Ginestra, che quella gara la giocò ma dall'altro fronte, con la maglia del Venezia sulle spalle all'età di appena 19 anni. "Proprio qualche giorno fa rileggevo il tabellino di quella partita, mi sono impressionato di nuovo quando ho letto 33mila spettatori. Parliamo di un altro calcio, senza tutte le tv che ci sono oggi e molto più passionale. Un calcio che mi manca, peccato però che quel pomeriggio tutto fu reso meno bello dall'alluvione che colpì alcune zone della provincia", queste le parole dell'ex centravanti granata rilasciate al quotidiano Il Mattino. Ginestra, che attualmente allena il Team Altamura in Serie D, si è poi espresso sul campionato della Salernitana, di seguito riportiamo l'intervista completa:

Proprio come nel 1998, ma per motivi ben diversi, anche sabato dobbiamo aspettarci una gara bloccata e poco spettacolare?

"Il rischio indubbiamente c'è. Soprattutto perché il Venezia è una squadra sporca, capace di difendersi bene e di creare grossi problemi agli avversari. Ma è chiaro che è una di quelle partite che sulla carta per la Salernitana possono definirsi abbordabili".

Riccardo Bocalon e Gianmarco Zigoni, Ginestra su chi punta come protagonista per la sfida dell'Arechi?

"Sono entrambi bravi e giovani, probabilmente l'unico neo è la mancanza di esperienza in un campionato difficile come quello di B. Bocalon è più uomo d'area di rigore, Zigoni invece sa far salire la squadra ed è perfetto per il gioco dei veneti".

Dopo Palombi potrebbe comunque arrivare un nuovo attaccante in casa Salernitana, meglio un giocatore esperto come Cocco o un giovane come Sadiq?

"Dipende soprattutto da cosa ha in mente Colantuono, io prenderei più un calciatore di esperienza che possa darti quel qualcosa in più. Va anche detto che l'ultimo arrivato Palombi è un buon attaccante".

Ventidue pareggi in 52 giornate disputate in casa dal ritorno in B ad oggi, come si può invertire la rotta?

"Con la qualità del gioco, facendo un calcio propositivo. Naturalmente è facile dirlo ma metterlo in pratica è più difficile: difendersi bene non vuol dire essere in grado di saper sbloccare una partita".

Il continuo cambio di modulo, prima con Bollini e ora anche con Colantuono, può davvero togliere delle certezze alla squadra?

"Non sono tanto per i cambi di modulo, perché così facendo tendi inevitabilmente a togliere certezze. È altrettanto vero, comunque, che a fare la differenza sono gli interpreti e l'interpretazione tattica che si dà ad un modulo piuttosto che a un altro".

A poche ore dall'inizio del girone di ritorno la classifica della Salernitana dice -4 dai playoff e +3 sulla zona playout, c'è il rischio che la paura possa iniziare a prendere il sopravvento?

"Non credo, perché tanto tra neppure un mese puoi addirittura ritrovarti anche secondo in classifica. La Salernitana deve essere consapevole della propria forza, ha tutte le carte in regola per puntare almeno ai playoff. Per una piazza come Salerno, l'obiettivo deve essere sempre massimo, poi con l'arrivo di un top player come Colantuono le cose possono decisamente migliorare. Ma attenzione, bisogna dargli il giusto tempo e non pretendere tutto subito".

Sezione: News / Data: Mer 17 gennaio 2018 alle 15:00 / Fonte: Il Mattino
Autore: Valerio Vicinanza
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