Dire che la Salernitana è attardata in classifica per mera sfortuna è sicuramente affermazione esagerata, ma allo stesso tempo non si può non rimarcare che Sanderra, Perrone e Gregucci non hanno mai potuto schierare in campo la formazione migliore a causa di una serie di defezioni che hanno frenato l'ascesa dei granata verso le posizioni nobili della graduatoria. Se il dottor Leo ha detto pubblicamente che "sul numero di infortuni siamo in linea con la media annua di ogni squadra di calcio", Mezzaroma ha invece scelto la strada dell'ironia asserendo che "non ci siamo fatti mancare davvero nulla: mica ci accontentiamo dei guai muscolari, preferiamo romperci direttamente la mascella. Certamente la Salernitana non è una squadra fortunata". I primi segnali di un'annata storta si erano avvertiti già in estate, quando Mendicino non superò le visite mediche a causa di un piccolo problema cardiaco fortunatamente superato: 2 mesi di cure ed accertamenti, poi lavoro differenziato, ritorno in campo a suon di gol e grave infortunio contro il Prato che lo tenne ai box per altre 6 settimane. La lista degli infortunati, tuttavia, è davvero lunga. I casi più gravi sono quelli di Esposito (out dalla sfida di ottobre contro l'Ascoli e praticamente mai a disposizione degli allenatori) e Molinari, in campo in condizioni precarie nel girone d'andata e costretto ad abdicare dopo la brutta prova di Lecce. "Ora mi fermo, tornerò solo se starò bene" confidò ai tifosi durante una contestazione. L'era Gregucci non è stata certo più fortunata: ko in breve tempo il difensore Bianchi, colonna della difesa, il mediano Pestrin, elemento insostituibile, Pasquale Foggia, afflitto per tutto l'anno da guai fisici, l'esterno Fofana, pallino del tecnico, e Ciro Ginestra, cui gol avrebbero garantito quei 5-6 punti in più in grado di fare la differenza.
 

Sezione: News / Data: Lun 21 aprile 2014 alle 12:05
Autore: Gaetano Ferraiuolo
vedi letture
Print