Secondo il grande Gianni Brera, il risultato finale di 0-0 rispecchiava la partita perfetta. Nessun errore, nessun gol. E così è stato a Benevento tra i sanniti e la Salernitana. Le due formazioni, appaiate in testa alla classifica con gli stessi punti, lo stesso ruolino di marcia, gli stessi gol fatti ed i medesimi gol subiti, si sono affrontate in maniera guardinga e con reciproco timore reverenziale. Ne è venuta fuori una partita che è vissuta sulle fiammate -poche ed inconcludenti- dei giallorossi e sul possesso palla -a volte anche stucchevole e fine a se stesso- dei granata. Molto bravo è stato Menichini ad imbrigliare tatticamente il Benevento, posizionando i due interni di centrocampo, Favasuli e Volpe, molto larghi in modo da consentire loro di raddoppiare sugli esterni giallorossi Melara ed Alfageme dando così man forte in fase difensiva a Colombo e Pezzella. Fondamentale anche la posizione di Pestrin, piazzato davanti alla difesa ma che spesso è rinculato fungendo da terzo difensore centrale tra Lanzaro e Tuia. Il grande lavoro difensivo dei tre mediani ha però lasciato in balia dei forti difensori del Benevento Nalini, Negro e Calil che hanno avuto poco spazio per le loro micidiali ripartenze. Nella ripresa, dopo la girandola di cambi ma soprattutto in seguito all'espulsione di Colombo, la Salernitana si è piazzata sul 4-4-1 in fase di non possesso, con Nalini che andava ad affiancare in attacco Mendicino quando la palla era tra i piedi dei granata. Alla fine il punteggio a reti bianche è stato determinato soprattutto dall'enorme attenzione di entrambe le compagini, che hanno limitato al massimo i varchi e gli errori individuali.

Sezione: News / Data: Lun 20 ottobre 2014 alle 15:40
Autore: Marco De Martino
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