Walter Lopez non ha problemi a definirsi uno della vecchia guardia, anzi rivendica quasi di diritto lo status di più anziano della Salernitana. 

"Sono il più vecchio della squadra, ma al momento non ci penso a fermarmi. Almeno altri 4 anni voglio andare avanti, ormai l’età media si è alzata sensibilmente. Certo l’idea è rimanere nel calcio, mi piacerebbe creare un rapporto con l’Uruguay, mio Paese d’origine, per fare da intermediario di calciatori. L’anno scorso sono arrivato in una situazione particolare, mi hanno subito messo la maglia addosso, abbiamo fatto quello che abbiamo potuto. Ci siamo salvati ai playout perché c’erano uomini che hanno avuto la personalità per sopportare una partita del genere. In casa abbiamo vinto, a Venezia abbiamo giocato per oltre 90 minuti con un uomo in meno. Erano i primi playout della mia carriera, e spero di non giocarne più onestamente, dopo quella gara ci sono voluti 3-4 giorni per recuperare, per scaricare la tensione nervosa. Eppure sono uno che ha vinto tre campionati".
Quest’anno invece?
"Ci stiamo divertendo sicuramente di più, abbiamo la fortuna di essere allenati da un grande allenatore come Ventura, la piazza ha visto che la squadra fa il suo gioco. Poi c’è sempre questo confronto tra pubblico e società, ma noi non possiamo farci niente. Accettiamo fischi e applausi, come è giusto che sia da parte di chi paga il biglietto, ma non possiamo andare oltre al giudizio del campo. Io accetto le critiche, così come qualche parola buona.
Nella stagione in corso ne è arrivata più d’una... Sapevo dall’inizio che non avrei giocato sempre titolare, sarebbe stato stupido pensare o pretendere il contrario. Ma ho l’esperienza necessaria per capire il mio momento, il mio ruolo nella squadra. Ho accettato ogni scelta, preferisco fare meno partite ma fare bene in quelle in cui gioco. Nel mio piccolo provo sempre a dare un apporto, anche in allenamento, nello spogliatoio con qualche parola ai compagni, insomma sono felice di essere rimasto. Penso di aver fatto bene, mancano 11 partite e mi auguro di giocarne almeno la metà".
Due assist a referto, entrambi per Milan Djuric...
"Lui arriva ovunque su una palla alta - ride, nda - ma sa anche dove gliela metto io. Scherzi a parte c’è una bella intesa fra noi, ci capiamo bene in campo, il suo recupero può essere fondamentale. E con lui cito anche Lombardi e Di Tacchio, sono tre titolari che potrebbero farci divertire ancora di più se si ritorna a giocare".
Il suo rapporto con la città?
"Stupendo. Ho tanti amici, mi trovo benissimo e ho un altro anno di contratto, quindi spero proprio di rimanere. Vorrei vincere qui, non lo nascondo, sono molto amico a Ghigo Gori, mi ha raccontato cosa si prova a vincere a Salerno, vorrei quelle vivere emozioni".
I migliori allenatori avuti in carriera?
"Prendo un po’ da tutti e un po'’da nessuno. Sono molto legato a Jorge Fossati, tecnico che ha allenato anche la Nazionale uruguaiana, ma penso anche a Zola al West Ham, lo stesso Auteri e ovviamente Ventura".
Oltre il Benevento, qual è l’avversario che più l’ha stupita?
"Il Benevento non mi ha particolarmente impressionato onestamente, non hanno questo gioco straordinario. Con loro, specie al ritorno, ci sono state due partite tiratissime, però hanno sempre il giocatore che ha la qualità che ti risolve la partita. Mi piace invece molto lo Spezia che ha un’identità ben marcata. Le altre hanno molti alti e bassi, Crotone e Frosinone compresi".

Sezione: News / Data: Ven 27 marzo 2020 alle 12:30 / Fonte: La Città
Autore: TS Redazione
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