Claudio Lotito torna a parlare. A due mesi di distanza dall'ultima intervista ufficiale, il co-patron si è concesso ai microfoni di Otto Channel per fare il punto sul progetto Salernitana e anche per chiarire le dichiarazioni di sabato all'esterno dell'Arechi.
Sulla possibilità di non approdare in Serie A - "Queste sono fantasie di persone che strumentalmente mistificano la realtà. Come può uno come me dopo tutti gli sforzi fatti in questi anni, non voler puntare alla Serie A? Purtroppo i risultati sono quelli che tutti conoscono, bisognerebbe capire che la società fa sempre sacrifici che non tutti sono in grado di sopportare. Da questo punto di vista rappresentiamo un'eccellenza, quando andiamo sul mercato i giocatori vogliono venire perché sanno che paghiamo regolarmente gli stipendi. Però va detto che il territorio, se non per quei tifosi che ringrazio sempre per il loro attaccamento, non abbiamo ricevuto aiuti da parte di nessuno in termini di sponsor, pubblicità e supporto. Persone in altre ambienti vengono portate in un palmo di mano e invece noi veniamo sempre bistrattati. Faccio le cose con passione e trasporto, per quelle persone che vivono la settimana in attesa della partita: è giusto dare ai giovani la possibilità di avere la loro squadra nel futuro. Avere la sicurezza di esistere non è roba da poco".
Il legame con i salernitani - "Conservo tanti oggetti che mi sono stati regalati i salernitani, oggetti che custodisco con molto affetto per il forte legame che mi unisce all'ambiente salernitano. Un popolo che vive con passione, cuore e grande attaccamento il rapporto con i colori granata. Spesso incontro tifosi in Italia e nel mondo, e nonostante la distanza conservano questo fortissimo legame con la squadra, seguendola pur considerando le problematiche che hanno".
Sul campionato in corso - "Mi rammarica il fatto che abbiamo affrontato squadre di alta classifica che contro di noi non hanno dimostrato di essere superiori. Questo significa che avevamo allestito un organico capace di confrontarsi alla pari con tutti ma ci sono tanti fattori che incidono sui risultati. Tutti vogliono puntare al massimo, lo facciamo ogni anno ma ad esempio a Cremona un rigore sbagliato ci ha fatto perdere due punti. Quante volte avremmo potuto raccogliere di più? Purtroppo il calcio è fatto di fattori imponderabili che hanno inciso sulla nostra classifica. É anche vero che mancano poche partite, sulla base di questo dico che le vie del Signore sono infinite, speriamo che il nostro destino sia legato a qualche colpo che ripaghi tutti i sacrifici di squadra e società".
L'operato di Colantuono - "Abbiamo puntato su un allenatore esperto e capace di trasmettere un carattere forte alla squadra. I giocatori lo stanno confermando ma è come se fossimo perseguitati da un fatto negativo, non riusciamo a raccogliere quanto seminiamo in campo. Spero di poter smentire quegli scettici che io chiamo pseudo-tifosi, chi è sempre al fianco della squadra rappresenta un punto di riferimento ed un valore aggiunto. Poi ci sono i buontemponi che parlano di situazioni negative senza considerare gli sforzi della società, la mia presenza, ma viene tutto interpretato in maniera strumentale come un qualcosa di negativo. Questa è una società che ha dato solidità e certezze di consistenza economica ad una squadra che ha vissuto più fallimenti. Non abbiamo problemi legati agli stipendi, abbiamo preso uno degli allenatori più appetibili sul mercato. Questo è per far capire che la nostra volontà è quella di poter raggiungere quei traguardi che abbiamo già fatto raggiungere tra cui la vittoria di due trofei. Abbiamo fatto delle cose per far sì che la Salernitana venga rispettata; purtroppo in campo non scendo io ma i giocatori che non sempre riescono a raccogliere quanto meriterebbero".
Le polemiche dei giorni scorsi - "Non devo giustificarmi di nulla, faccio quest'intervista per testimoniare il mio affetto per la città di Salerno e per quei tifosi sempre presenti. Se mi si chiede se sono favorevole alle doppie squadre dico di no perché ne ho già due ma è una stupidaggine dire che la Salernitana è una squadra satellite della Lazio. Non ho mai imposto i giocatori biancocelesti, anzi. Palombi era stato richiesto da tante squadre, prima di cederlo ho chiesto se poteva tornare utile alla Salernitana ma questo dovrebbe essere motivo d'orgoglio. Abbiamo mandato a Salerno Strakosha e Luiz Felipe, oggi titolari nella Lazio ma a Salerno non hanno reso come ci si attendeva. Forse a causa dell'ambiente e della stampa 'particolare' ".
Sul centenario - "Spero di poter costruire una squadra competitiva. Se non avessi voglia di andare in Serie A non avrei fatto investimenti di un certo tipo. C'è gente che non gradisce il fatto che degli 'stranieri' facciano qualcosa di buono per la Salernitana. Inoltre c'è un interesse economico legato all'eventuale promozione in Serie A ma ci sono persone note che strumentalizzano sempre per destabilizzare. Secondo voi perché non parliamo più? Oggi allo stadio deve entrare solo chi paga il biglietto per rispetto nei confronti di chi fa tanti sacrifici. Noi abbiamo portato le regole e le faremo rispettare".
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