Otto anni. Gli ultimi quattro senza infamia né lode in serie B, con il tarlo della promozione in A rimasto desiderio irrealizzato dopo tre campionati vinti e due Coppe alzate al cielo. Poi, nessun (altro) affare. A dispetto di facili profezie della prima ora, Claudio Lotito non ha “messo tende” a Salerno e provincia in altre attività diverse dal calcio. Eppure, all’alba del suo insediamento, assieme al socio e cognato Marco Mezzaroma, i molteplici interessi imprenditoriali del presidente della Lazio, che nell’estate 2011 intraprese l’avventura da multi-proprietario, avevano fatto immaginare possibili “ingressi” nel tessuto economico del territorio. Voci, indiscrezioni, mai materializzatesi. Tutto iniziò con la partecipazione al bando per un appalto di pulizie dell’Asl, da cui Lotito, che “nasce” come uomo d’azienda proprio in quel settore, rimase escluso. Resta l’ultima e unica traccia di altri possibili coinvolgimenti “fuori campo”. Nel mentre riportava in auge la Salernitana, ripartendo dalla serie D sotto le mentite spoglie di Salerno Calcio, infatti, il “magno” Claudio ha avuto al massimo la sponda dell’amministrazione comunale più o meno sull’ordinario.

Sezione: News / Data: Lun 25 marzo 2019 alle 12:00 / Fonte: La Città
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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