Sarà pur vero che "più spendi, più vinci" non è assioma credibile nel mondo del calcio, ancor di più con il recente esempio Cittadella e con tante realtà che hanno conquistato promozioni e massima serie con una programmazione seria e non troppo dispendiosa. A Salerno, però, si continuano a tessere le lodi di una società economicamente solida non solo perchè "paga gli stipendi" (che è atto dovuto e minimo sindacale), ma anche per spese sempre molto contenute ed un modus operandi che prevede parametri zero e non acquisizione di cartellini. Ragionando sul mercato in entrata e senza avere la presunzione di fare i conti in tasca alla società, possiamo dire che questa Salernitana non è costata quasi nulla. In tanti sono arrivati dalla Lazio (e su questo aspetto torneremo successivamente), a Giannetti, Billong e Jaroszynski bisogna solo pagare l'ingaggio, gli altri sono giovani di belle speranze e lo stesso Alessio Cerci percepisce uno stipendio comunissimo a tanti giocatori medi di categoria. E la famosa promessa della promozione diretta fatta a fine marzo, quando si parlava di "possibilità economiche" tali da aspettarsi una corazzata per la B? Non grandi nomi, sia chiaro, ma gente di qualità. E la qualità si paga.

Ripensando alla conferenza stampa di presentazione dell'allenatore possiamo dire che ci sono state una miriade di contraddizioni. Per fare una battuta potremmo dire che Ventura si riferiva alla Lazio quando parlava di patrimonializzazione e plusvalenze. Sì, perchè Maistro, Lombardi, Karo, Kiyine e Dzickez sono arrivati a Salerno con il solito benestare della Lazio, una contraddizione in piena regola e che rende minimo il patrimonio tecnico ed economico dei granata. Il discorso è semplice: se costano, sono giovani e magari anche bravi firmano con la Lazio, si fanno le ossa a Salerno e in futuro Lotito li rivenderà a peso d'oro arricchendo le casse...capitoline.  La Salernitana, in pratica, scenderà in campo con un quartetto tutto proiettato ad un futuro a tinte biancocelesti, l'esatto contrario di quello che Ventura e Lotito avevano promesso. Salerno, dopo un anno calcisticamente parlando terribile, meritava una fuoriserie per la categoria, ma invece si ritrova a dover necessariamente ridimensionare una società che sarebbe davvero ricca e solida se investisse tanto senza risentirne. Ciò non sta accadendo ed è un peccato. Sarà il campo a dire se l'organico è di spessore o no. E' il modus operandi che fa storcere il naso e che merita un voto basso in pagella. 

Sezione: News / Data: Mer 21 agosto 2019 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
vedi letture
Print