Ha raccolto i fischi dell’Arechi dopo il termine dell’incontro, ma Leonardo Menichini è comunque felice al termine della rocambolesca vittoria della sua Salernitana con l’Aversa. Il tecnico elogia innanzitutto i suoi calciatori, autori di una rimonta entusiasmante: “Qualunque squadra, dopo essere già stata due volte in svantaggio, sull’1-3 avrebbe mollato. I miei invece no, i ragazzi non hanno mollato mai, hanno reagito. Devo dire che questa squadra ha il mio carattere, visto che non molla mai fino alla fine. Come un toro ferito ha reagito agli errori commessi e ha raggiunto una vittoria importantissima. Un grazie a tutti i calciatori”. Ad imbarazzare di più è sembrata la retroguardia, che ha commesso errori a ripetizione incassando sei gol nelle prime tre giornate: “Dobbiamo essere più concentrati, abbiamo commesso diversi errori a cui abbiamo rimediato ma non sempre si potrà farlo. In difesa –spiega Menichini- sicuramente va registrato qualcosa, anche se non è il problema di un reparto singolo ma di tutto il complesso che deve gestire meglio la palla. In fase difensiva invece abbiamo il problema della coperta corta, quando non siamo in possesso palla bisogna che tutti partecipino alla riconquista, compresi gli attaccanti”. Gli ingressi in campo sono stati ancora una volta decisivi: formazione sbagliata o mosse azzeccate di Menichini? Il trainer spiega che è stata una sua scelta ponderata: “Ci sono giocatori che non hanno i 90 minuti nelle gambe, sono partito così per stancare l’avversario per poi, con innesti freschi, capovolgere la situazione. Onestamente –sottolinea Menichini- non mi aspettavo di dover rimontare dal 1-3 ma questa squadra ha grande carattere ed orgoglio. Prerogative che voglio che mantengano, togliendo naturalmente gli errori. Prendo nota –aggiunge Menichini- delle prestazioni di chi ha giocato dall’inizio e di chi è subentrato, farò le mia valutazioni in base alle cose che ho visto in campo e che rivedrò a mente fredda in tv”. Menichini poi riconosce che lo spartito tattico su cui ha insistito tanto finora molto probabilmente andrà cambiato: “Non sono legato ad un modulo, ma cerco il bene della squadra. Siamo partiti con il 4-3-3 ma il campo sta dicendo altre cose, ed ora sta a me leggere questi messaggi. Con un certo atteggiamento tattico (il 4-2-3-1 nda) riusciamo a creare più occasioni e situazioni pericolose. Abbiamo rimontato come a Martina, io non sono un testardo e quindi…”. L’allenatore della Salernitana, nonostante i fischi incassati, ci tiene a ringraziare il pubblico: “La curva va ringraziata, nel momento di maggiore difficoltà ci è stata sempre vicina. E’ anche merito dei tifosi –afferma il tecnico- se abbiamo rimontato. La vittoria è stata sofferta ma credo per loro sia stata una soddisfazione grande. E poi, come mi ha spiegato qualche vecchio tifoso, è nel dna della Salernitana soffrire prima di raggiungere il risultato”. Chiosa finale con l’aneddoto del rigore calciato e fallito nel finale da Gabionetta. Menichini rivela che non avrebbe dovuto calciarlo lui: “Ho mandato un messaggio tramite Bianchi perché non riuscivo a parlare vista la bolgia dell’Arechi. Volevo tirasse Negro, ma Gabionetta ha chiesto di batterlo. Era l’ultimo minuto, la partita sarebbe finita e così gliel’abbiamo lasciato calciare. D’altronde se l’era procurato con una grande giocata, se lo meritava”.

Sezione: News / Data: Dom 14 settembre 2014 alle 16:00
Autore: Marco De Martino
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