Intervenuto nel corso della trasmissione "Battito Granata" condotta da Carmine Prisco ed Annamaria Portanova ed in onda ogni venerdì su "RadioPonte Regeneration" alle ore 20, il presidente della Salernitana Marco Mezzaroma ha risposto alle domande dei presenti ed a quelle dei tifosi che, anche attraverso il web, hanno sollecitato il patron su diverse tematiche.

Presidente, quanto crede nella vittoria del campionato?

"Ci credo perchè penso che abbiamo allestito un' ottima squadra, stiamo disputando un buonissimo campionato e speriamo da qui alle prossime dodici giornate di riconquistare la vetta. E' un torneo lungo e difficile con tante squadre attrezzate, sarà un finale entusiasmante in cui la Salernitana farà sicuramente la sua parte anche grazie al sostegno del pubblico".

Il Benevento non molla e tra una settimana c'è la super sfida all'Arechi...

"Pensiamo alla gara di domenica, poi ci concentreremo sul derby. Il mio auspicio è quello di vedere uno stadio pieno ed una squadra che lotti come sempre su tutti i palloni. Seguirò la partita dalla tribuna, ultimamente la guardo in piedi e non seduto e quando posso vengo volentieri a Salerno"

Le parole di Brini, di Iodice, i torti arbitrali e tante altre situazioni particolari preoccupano i tifosi. Qualcuno le chiede se ci sia una sorta di accanimento contro la Salernitana..

"Sono una persona pacifica, mi piace pensare e credere sempre alla buona fede e spero che la mia squadra possa essere superiore a tutto, anche alle decisioni arbitrali: sono uomini e possono sbagliare, qualche situazione ha destato perplessità, ma non vogliamo dare alibi a nessuno, soprattutto alla squadra. Ovviamente gli occhi sono apertissimi, come dite dalle vostre parti "Ca nisciun è fess".

Quanto detto da Lotito è stato riportato dai giornali a livello nazionale, con Brini non è accaduta la stessa cosa..

"Già in settimana ho espresso un concetto: è giusto che la stampa critichi e faccia il proprio lavoro senza condizionamenti, ma mi piacerebbe che sui giornali venissero indicati anche i nomi degli azionisti in modo da fornire ai lettori un quadro più preciso e chiaro. Detto questo, sono consapevole che il mio modo di intendere il calcio è particolare: non sono un Decoubertiniano, ma ritengo che l'equilibrio sia sempre la cosa migliore. Una squadra può appassionare, coinvolgere ed entusiasmare, ma dopo il triplice fischio finisce tutto lì e si torna a casa con serenità, stop. Il calcio non può essere una ragione di vita, ci sono cose molto più importanti".

Contento dell'affetto dimostrato dai salernitani a suo cognato?

"Una grande prova di maturità, ma non avevo dubbi e li ringrazio. E' la conferma che quando siamo uniti e non ci facciamo del male da soli possiamo andare lontano, le componenti devono remare nella medesima direzione ed il pubblico svolge sempre un ruolo fondamentale".

A tal proposito, molti chiedono di aprire le porte degli allenamenti

"Ogni società fa la sua scelta, ce ne sono tante che preferiscono allenarsi a porte chiuse e bisogna rispettare anche le indicazioni del tecnico".

Si invoca anche l'apertura dei distinti superiori...

"Significherebbe che l'Arechi è pieno, è il mio sogno da quando sono arrivato a Salerno. Al momento, però, credo che non abbia senso aprire un settore che ospiterebbe poche decine di persone".

Iniziative, magazine e radio ufficiale: ci sono novità?

"Siamo una società relativamente giovane, che rappresenta una piazza che aveva da subito voglia di vincere e che abbiamo riportato in Prima Divisione ripartendo dalla D. Ora, ovviamente, stiamo lavorando ad una serie di iniziative in cantiere da tempo, è giusto che la tifoseria voglia sentirsi coinvolta quotidianamente e non solo la domenica ed abbiamo un'area marketing molto operativa in questo senso".

Il futuro di Fabiani è legato all'esito di questo campionato?

"Assolutamente no".

Per quelli che sono i suoi valori e considerando quanto investe, ha mai pensato di lasciare un calcio nel quale non si rispecchia appieno?

"Talvolta non nego che alcune situazioni mi hanno raffreddato ulteriormente verso il mondo del calcio, bisognerebbe imparare a prendersi meno sul serio e a dare il giusto valore alle cose. Resto dell'avviso, però, che lo sport resti un fenomeno sociale fondamentale per l'Italia e quindi vado avanti per la mia strada con entusiasmo, in una città bellissima e con una tifoseria meravigliosa".

Il Parma ed altri club rischiano di scomparire, eppure si negherebbe a presidenti facoltosi di avere due squadre anche solo per discorsi di parentela. Controsenso italiano?

"Non sono abituato a fasciarmi la testa prima che si sia rotta. Leggo su alcuni giornali che club soprattutto di Lega Pro hanno difficoltà enormi, è chiaro che il sistema va rivisto e so che si sta discutendo anche della multiproprietà. Attualmente ci sono normative precise, vedremo in futuro cosa succederà".

In questi quattro anni c'è qualche calciatore a cui è rimasto particolarmente legato?

"Abbiamo vinto due campionati e due coppe, ci siamo qualificati ai play off ed ora stiamo lottando per il primato: tutti hanno dato il loro contributo, li ricordo con eguale affetto e li ringrazio".

Quanto incide il tifo dell'Arechi?

"E' un dato di fatto che la spinta della gente permette ai calciatori di rendere al massimo, è riconosciuto da tutti che la tifoseria granata sia il dodicesimo uomo in campo".

I tifosi sognano la serie A...

"Un passo alla volta, non mi piace fare promesse. E' chiaro, però, che sarebbe il nostro sogno"

 

Sezione: News / Data: Sab 28 febbraio 2015 alle 10:12
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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