Una Salernitana trasfigurata, quella vista nelle ultime due giornate che sono costate due sonore batoste. I granata sono apparsi distantissimi dalla squadra cinica e cattiva di inizio anno, finendo troppo presto col liquefarsi alle prime difficoltà. L'ex tecnico, tra le altre, della Juve Stabia Giuseppe Pancaro, intervistato dal quotidiano Il Mattino, ha espresso il proprio parere sul momento vissuto dagli uomini di Colantuono: "Ma bisogna saper analizzare nel modo corretto l’intera vicenda. Bisogna capire se è frutto di un semplice periodo che può capitare in un campionato lungo e complicato come quello di Serie B, o se invece ha radici più profonde. Indubbiamente, però, può sorprendere l’attuale scenario granata dopo tutto quello che era stato costruito nei primi mesi".

In questi momenti si può dire che i moduli contano molto poco rispetto ad altri fattori?

"A mio avviso in generale il modulo conta poco, fortunatamente però negli ultimi tempi si sta finalmente spostando l’attenzione più sui principi di gioco che sui numeri".

Ma come si può spiegare un cambio di rotta così netto?

"Dall’esterno, ragionando nello specifico sulla Salernitana, è decisamente complicato poter dire quale sia la causa. Di sicuro bisogna essere lucidi in
questi momenti e analizzare tutto nei minimi dettagli e non solo le difficoltà che sta attraversando il singolo reparto, capire quindi se i gol subiti sono
figli di errori individuali o di reparto oppure se c’è anche quella casualità che delle volte non puoi controllare. La Salernitana comunque è guidata da un
tecnico preparato che saprà certamente risolvere il problema
".

Ma un allenatore in queste fasi di una stagione cosa può fare per non far crollare l’intero castello e aiutare la squadra a rialzarsi?

"La prima cosa da fare è mettersi al lavoro per cercare di ritrovare immediatamente la compattezza di squadra. Per uscire, poi, da determinati periodi c’è solo una medicina: i risultati. Per riuscirci ogni allenatore ha ovviamente le sue idee che trasferisce alla sua squadra nel corso degli allenamenti".

La trasferta di Carpi di domenica pomeriggio può diventare l’occasione giusta per provare a rimettere subito ogni cosa al suo posto?

"I presupposti ci sono, soprattutto perché una squadra dopo una sconfitta, in questo caso specie quella dell’Arechi contro il Brescia, sente subito quel
bisogno di tornare a dare delle risposte importanti. Credo che la gara di domenica sarà certamente utile per capire se gli ultimi due ko sono stati dei casi isolati o se c’è qualcosa in più dietro al periodo poco fortunato dei granata
".

Più che l’avversario, c’è il rischio che nel prossimo weekend per la Salernitana il pericolo più grande possa essere proprio se stessa?

"Il primo punto da tenere in considerazione è che in Serie B, specie quando giochi in trasferta, nessuna gara è scontata o abbordabile. Anzi. Il secondo, invece, riguarda l’aspetto mentale, è normale che un contraccolpo psicologico possa esserci. Ma il calcio è così, dopo una sconfitta sei in crisi e dopo una vittoria ritorni a sognare. La classifica, comunque, è ancora corta è tutto può accadere, in più la Salernitana ha un organico di valore, un allenatore di esperienza, una società forte e un pubblico che sa farsi sentire e che meriterebbe la Serie A".

Prima Carpi e poi a seguire Foggia, Cosenza e Pescara. Un finale di 2018 da chiudere con quanti punti per arrivare nel migliore dei modi alla pausa?

"Non bisogna guardare più in là di domenica, secondo la mia esperienza le tabelle non servono assolutamente a nulla. Ancor di più quando viene da un paio di sconfitte e sai che i prossimi novanta minuti saranno davvero importanti per il tuo futuro".

Sezione: News / Data: Ven 14 dicembre 2018 alle 11:00
Autore: Valerio Vicinanza
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