Sembra che la sorte si sia accanita contro la retroguardia granata. Quella scesa in campo contro il Melfi era una difesa orfana dei due terzini titolari Colombo e Franco, alla quale si è aggiunta l'assenza di Tuia, che ben aveva figurato proprio nel ruolo di esterno basso nelle ultime gare. Spazio dunque a Bianchi, che in passato ha giocato da terzino, e a Pezzella, gettato nella mischia per emergenza ma non ancora al top della forma. Già ad Ischia infatti, l'ex Casertana, aveva accusato problemi di carattere fisico, problemi che si sono ripresentati anche nel corso del match di sabato ma il terzino è stato costretto a stringere i denti in quanto le sostituzioni erano terminate. L'infortunio di Trevisan ha aperto le porte all'esordio di Castiglia nell'inedito ruolo di terzino, con Bianchi che ha ripreso il suo ruolo di centrale al fianco di Lanzaro. Ottima la prestazione di quest'ultimo che, lottando su ogni pallone ha più di una volta tolto le castagne dal fuoco alla squadra. Bianchi meglio da centrale che da terzino come è ovvio che sia. Lodevole il supporto in fase di copertura dato al compagno Pezzella dopo che questi ha accusato qualche problema fisico.

La difesa ha subito molto il pressing degli avversari durante tutta la gara ma, un Gori particolarmente ispirato ha permesso alla porta della Salernitana di restare inviolata per la terza gara di fila. Tra le cause dell'assedio da parte del Melfi, oltre alle indisponibilità dei giocatori titolari, bisogna guardare al mancato filtraggio da parte del centrocampo. Giandonato infatti non si è rivelato essere propriamente quell'altr ego di Pestrin che il tecnico Menichini auspicava. L'ex Juventus ha mancato nel compito di recuperare i palloni dalla difesa e far ripartire la squadra, costringendo così la retroguardia a innumerevoli lanci lunghi che hanno trovato spesso impreparati gli attaccanti.  

Sezione: News / Data: Lun 29 settembre 2014 alle 15:06
Autore: Vincenzo Amendola
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