Piccole storie di derby. Potrebbero raccontarle alcuni dei protagonisti in giallorosso che hanno sfidato in passato la Salernitana. Piccoli aneddoti, racconti in chiaroscuro di una sfida batticuore che si preannuncia già come una delle partite più importanti della stagione. Ne abbiamo scelte tre, con esiti praticamente bilanciati: una gioia, una delusione e... un'attesa. 

SIGILLO ALLA SERIE A. Per Marco Sau i granata del Cavalluccio Marino sono un ricordo dolce come il miele. 14 maggio 2016: il Cagliari gioca in un Sant'Elia che sembra un cantiere, gli serve una vittoria per blindare il primo posto e la serie A. Di fronte una Salernitana disperata che deve assolutamente evitare i play out. I sardi non fanno sconti: segnano Salamon, Giannetti (che oggi è proprio alla Salernitana) e lui, Marco Sau, l'idolo della tifoseria. Il suo gol è il sigillo finale alla vittoria netta dei sardi, una finta sul marcatore al limite dell'area e destro chirurgico nell'angolino alla destra di Terracciano. E' il gol che dà inizio alla festa, il passaporto sicuro per la serie A. “Ommalleo simpallao” cantano i supporters del “Casteddu”, il ritornello che fa rima con “segna sempre Marco Sau”. Un ricordo indelebile, qualcosa di più, un auspicio perchè la magia possa ripetersi.

GOL E CARTELLINO ROSSO. Da un protagonsta all'altro, da Marco Sau a Andrès Tello. Stesso campionato, stessa maglia, quella rossoblù del Cagliari. E' la vigilia di Natale del 2015, la squadra sarda è di scena al Vestuti. La solfa è sempre la stessa: rossoblù lanciati verso la serie A, granata impelagati nella lotta per non retrocedere. Il Cagliari è in vantaggio grazie ad un gol di Giannetti (ancora...) e pur soffrendo ribatte tutti i tentativi salernitani. Ma all'84' il “cafetero” giallorosso aggancia un bel pallone in area e di sinistro in diagonale fa secco Terracciano. La porta è quella sotto la Curva Sud Siberiano: Tello esulta passandole davanti e accenna ad un balletto con altri due compagni dalle parti della bandierina del calcio d'angolo. Si scatena il putiferio: è caccia all'uomo, il colombiano fugge via e se la cava con qualche spintone. Ma il buon Pairetto, nella resa dei conti finale, ne caccia fuori quattro (due per parte: Sciaudone e Rossi, Tello e Melchiorri), compreso il colombiano reo di aver accennato ad un gesto di esultanza e poi essere stato oggetto dell'aggressione degli avversari. Un ricordo in chiaroscuso, insomma, per Tello che al gol dovette contrapporre un cartellino rosso amaro.

GLI EX. Anche gli ex avrebbero qualcosa da raccontare, magari più dall'altro versante. Coda e Tuia hanno giocato più nella Salernitana che nel Benevento e ai granata non hanno segnato mai un gol. Il bilancio del bomber di Cava contro la sua ex squadra è di due vittorie, un pareggio e una sconfitta. I due successi sono quelli dello scorso anno nelle file giallorosse: 4 a 0 al Vigorito, 1 a 0 all'Arechi. Il pari e la sconfitta risalgono alla sua militanza nella Cremonese e alla stagione 2010-11.

Il bilancio di Alessandro Tuia da avversario dei granata di cui è stato anche capitano, è in perfetta parità: una vittoria ottenuta l'anno scorso nella partita di ritorno all'Arechi, un pari ed una sconfitta nel lontano 2009-10 quando militava nella file del Monza.

Piccole storie da raccontare, pronti a riscriverne subito di nuove.

Sezione: News / Data: Lun 09 settembre 2019 alle 19:30 / Fonte: ottopagine.it
Autore: TS Redazione
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