"Non so ancora se in futuro vorrò fare il direttore sportivo, però questo è un corso educativo che ti permette di formarti in tanti rami, come direttore sportivo ma anche dal punto di vista amministrativo, come club manager e come direttore sportivo del settore giovanile, cioè quello che sto facendo adesso". Emanuele Calaiò in questi giorni è a Coverciano. Sta frequentando il corso per diventare Direttore Sportivo, nove ore al giorno di lezione. Al termine di quella del martedì, ci ha rilasciato una intervista per parlare dei suoi progetti futuri e dei suoi ricordi passati. Specificandoci di voler parlare solo di calcio, il filo conduttore di questo botta e risposta.

Un percorso da dirigente già partito ala Salernitana.
"Io ho smesso di giocare cinque mesi fa e appena concluso il percorso il direttore Fabiani - che ringrazio al pari di Lotito e Mezzaroma - mi ha dato un ruolo importante che è quello di responsabile del Settore Giovanile. Io insieme ad Alberto Bianchi gestiamo tutto il Settore Giovanile, dalla Primavera ai ragazzini. E' questo è un ruolo di responsabilità importante. Lavoriamo coi ragazzi, per farli crescere e con l'obiettivo di lavorare poi in futuro con i grandi".

Salernitana quinta in classifica, a un punto dal secondo posto.
"Non mi sorprende più di tanto. La piazza merita, è importante e con una tifoseria molto calorosa. La società ha investito tanto e ha preso un tecnico come Ventura che è allenatore di spessore, voglioso di rilanciarsi dopo le ultime avventure negative. Ci sono le possibilità per fare bene, non so come finirà il campionato ma l'obiettivo era sicuramente quello di provare a entrare al play-off. In questo momento la squadra sta facendo bene".

Dovesse riuscire nell'impresa promozione, poi qualche cambiamento in società sarà inevitabile.
"Io adesso non mi aspetto nulla e non posso dire altro. Penso a fare il mio lavoro e il mio lavoro è il Settore Giovanile, poi quello che accadrà lo deciderà Fabiani con Lotito e Mezzaroma. E' chiaro che, dovessimo raggiungere la Serie A, tutti ne beneficerebbero. Anche il settore Giovanile".

La Salernitana arriva nel momento più difficile della tua carriera.
"Arrivo alla Salernitana dopo uno stop di cinque mesi, ma al Parma mi ero sempre allenato. E' chiaro che mi mancava il ritmo partita, ma la mia idea era quella di finire la carriera vicino casa perché ho girato per 20 anni".

Sezione: News / Data: Ven 14 febbraio 2020 alle 12:30
Autore: TS Redazione
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