Pubblichiamo la lettera  dell’ex presidente della Provincia Andrea De Simone, inviata a Ferraiuolo.it: “La festa del centenario avrebbe potuto rappresentare l’occasione per unire le diverse componenti sportive ed invece acuisce le divisioni. Le istituzioni non devono assumere mai posizioni di parte né assecondare istinti di vendetta perché esse sono al servizio del bene comune non di una parte contro l’altra. Le istituzioni piegate a logiche di intimidazione e di rappresaglia contribuiscono alla morte della democrazia e della civile convivenza. Anzi, proprio nella fase difficile e delicata che sta vivendo la Salerno sportiva sarebbe stato più che opportuno esercitare un ruolo di mediazione da parte delle massime cariche cittadine. Non è in discussione la legittima insoddisfazione della tifoseria per la stagione fallimentare della Salernitana. La società deve saper distinguere tra le critiche giuste e le polemiche di chi punta allo sfascio. Deve dialogare con la tifoseria sana, che è la maggioranza, ed evitare parole che toccano l’orgoglio dei salernitani. Lo dico con garbo e con rispetto verso una società sana e solida i cui meriti vanno riconosciuti, in riferimento soprattutto a vicende che hanno riguardato club come il Palermo ed il Foggia. Una Istituzione seria, invece, interessata a risolvere il problema, deve contribuire a rasserenare il clima e non gettare benzina sul fuoco. Una Istituzione che vuole svolgere una giusta funzione, deve riunire le parti e promuovere un tavolo di lavoro dove chiedere programmi e certezze per la prossima stagione e per il futuro. Si può fare bene e meglio senza gridare, senza polemiche strumentali e senza conferenze stampa. Da una posizione di potere si può occupare un ente o una società partecipata ma non si può imporre la propria volontà ad investitori privati che gestiscono società per azioni. Quello a cui assistiamo invece è una vera e propria invasione di campo della politica che strumentalizza sentimenti e passioni di migliaia di salernitani in buona fede. Ora dobbiamo ‘cacciare i romani’. Con questa logica i romani, i bolognesi ed i fiorentini dovrebbero ‘cacciare gli americani’ al vertice dei loro club e così i milanesi cacciare gli stranieri che gestiscono Milan e Inter. Sono stato testimone, agli inizi degli anni ’90,anche della ‘cacciata di un salernitano tifoso e appassionato’.

Bisognerebbe cacciare tutti quelli che non si piegano al ‘pensiero unico’? Chi è interessato a leggere brutte pagine di storia di calcio può approfondire vicende realmente accadute in Romania ai tempi di Ceaucescu o il Libia ai tempi di Gheddafi. Ed ancora oggi in Corea del Nord. Siamo seri. Salerno sportiva merita altro: dalla Salernitana, affinché allestisca una squadra competitiva e dialoghi meglio con le componenti. Non si lasci condizionare né intimidire. Salerno e la sua provincia sapranno apprezzare chi realizza risultati sul campo. Le agguerrite truppe istituzionali lascino il campo di gioco, rientrino sugli spalti e se vogliono, rinuncino alle tessere omaggio. In altre epoche è già successo. Mancano pochi giorni al 19 giugno. Facciano tutti un passo indietro. È ancora possibile una festa di tutti i salernitani con la Salernitana. Con grande emozione ricordo la straordinaria manifestazione che organizzammo tutti insieme, nessuno escluso, a Piazza della Concordia nel 1990.Si provi ad utilizzare, se possibile, lo stesso stile istituzionale ed unitario”. 

Sezione: News / Data: Ven 14 giugno 2019 alle 14:00
Autore: Antonio Siniscalchi
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