Il logo, l’inno, un villaggio granata allestito nell’area antistante lo stadio Arechi per accogliere bambini, mostre, momenti di svago e di storia della Salernitana. E poi la grande festa di e per tutta la comunità, organizzata in un luogo simbolo che potrebbe essere (piacerebbe tanto anche ai tifosi) piazza della Concordia, come accadde per la storica promozione del 1990. Fervono i preparativi e nel pentolone della Salernitana e del Comune bollono tante idee per i festeggiamenti in onore del centenario della Bersagliera. Si dice, si scrive e soprattutto si crede fermamente che la Salernitana sia dei salernitani, della città e della provincia che tifa granata. Da questa premessa partono gli organizzatori - Comune e club lavorano a braccetto, i contatti sono costanti - per la creazione di un cartellone di eventi in grado di coinvolgere la comunità tutta, con il contributo di professionisti e anche delle scuole. Per la creazione del logo del centenario, ad esempio, potrebbero essere coinvolti anche gli alunni del liceo artistico Sabatini-Menna. Sono espressione di questa comunità, sono ricchezza e patrimonio da non disperdere, magari da indirizzare. La loro matita, infatti, potrebbe viaggiare più spedita sul foglio, se qualcuno li aiutasse “a fare gol”: in curva c’è chi pensa e crea scenografie mozzafiato e sarebbe bellissimo un lavoro d’equipe che, passando pure per i banchi di scuola, coinvolgesse tutte le generazioni del tifo granata. Vale anche per l’inno: il conservatorio Martucci “patrimonio” della città che vive di calcio ma anche di arte, cultura, musica. Pure in questo caso, al vaglio un progetto armonioso e di ampio respiro, che coinvolga gli allievi del conservatorio con chi dà colore e calore alla curva Sud Siberiano, attraverso i cori che sono colonna sonora del campionato. Gli ultras sono in laborioso silenzio ma già si confrontano. In curva, da qualche tempo, vengono accolti anche i tifosi dello Schalke: la stima forte è sfociata in amicizia sincera tra ultras e su questa base, se la Salernitana riuscirà nell’intento, potrebbe essere organizzata un’amichevole di respiro internazionale, un’ipotesi che resta in piedi quanto il quadrangolare delle capitali.

Mentre il Comune, con l’assessore allo sport Angelo Caramanno, lavora all’organizzazione di una festa da ospitare in un luogo ampio, bello e simbolico della città, c’è chi ricorda agli organizzatori che la storia - riletta tutta insieme - custodisce trionfi e sorrisi ma anche sospiri, affanni, talvolta lacrime. Nulla dovrà essere disperso, nessuno dovrà essere escluso: vivono nei cuori degli ultras e a maggior ragione nel ricordo del centenario anche Simone, Peppe, Ciro ed Enzo. Il 2019, infatti, non sarà solo la festa dei cento anni della Bersagliera ma coinciderà pure con il ventennale del drammatico rogo del treno Piacenza-Salerno. Centenario significa storia granata, cioè una secolare storia di storie, di bomber, di simboli e icone. Il 19 giugno è la data scolpita nel cuore e nella mente ma l’anno del centenario si apre già a gennaio, quando Luci d’Artista vive il suo atto conclusivo. In queste ore, in tanti chiedono al Comune di riflettere pure su un “Vestuti d’Artista”, là dove i salernitani hanno ricordato Carmine Rinaldi Siberiano e l’indimenticato masseur Bruno Carmando.

Sezione: News / Data: Dom 14 ottobre 2018 alle 19:00 / Fonte: La Città
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
vedi letture
Print