A secco dopo dieci partite. A Verona contro il Chievo, dove ha trovato la prima sconfitta del girone di ritorno, la Salernitana ha fatto registrare anche la prima gara senza gol all’attivo dopo tre mesi sempre a segno: era esattamente dal derby di Castellammare con la Juve Stabia del 23 novembre che le bocche di fuoco granata non rimanevano all’asciutto. La coppia d’attacco scelta dal tecnico Gian Piero Ventura era composta da Jallow e Giannetti , quest’ultimo resosi protagonista di un grave errore sotto porta, e lasciato fuori dall’undici base nella partita successiva contro l’Ascoli. Dopo un paio di partite all’insegna del valzer delle punte, l’ex ct della Nazionale ha trovato momentaneamente la quadra puntando tutto sul tandem Djuric- Gondo , che ha trovato una discreta continuità d’impiego e di rendimento, grazie soprattutto all’ottimo momento di forma attraversato dal gigante bosniaco, a segno per ben 6 volte nelle ultime 9 gare, nel corso delle quali il trainer ligure ha sempre deciso di affidarsi allo stesso duo offensivo. Doppietta con il Crotone a parte, però, l’attaccante ivoriano si è fatto apprezzare soprattutto per la grande generosità messa in campo al servizio della squadra, oltre all’abnegazione offerta in seguito alle richieste del suo allenatore.

Nelle ultime giornate è venuta meno anche un po’ di brillantezza fisica, che unita a un feeling non particolarmente acceso con la rete avversaria ha visto il rendimento di Gondo calare di giornata in giornata, fino all’impalpabile prova con il Chievo Verona, coincisa con il segno 0 alla voce reti segnate. Ed è così che al primo stop sotto porta dopo dieci giornate, e quasi altrettante con gerarchie piuttosto definite nel reparto avanzato, Ventura potrebbe innescare un nuovo valzer delle punte, magari decidendo di pescare dalla panchina forza fresca e pronta all’uso. Al Bentegodi, per esempio, si è rivisto Lamin Jallow, in campo per 41’ nella ripresa dopo ben 4 partite passate da spettatore in panchina. Se il tecnico granata continua a elogiarlo per la voglia mostrata in allenamento, la risposta del gambiano non è stata negativa, specie dal punto di vista dell’approccio mentale, spesso suo vero tallone d’Achille. Il gambiano, prima del poker di gare passate ai margini, aveva trovato la via della rete contro lo Spezia (la sesta in 14 presenze stagionali), nell’ultima partita in cui era stato chiamato in causa. La vivacità di Jallow potrebbe essere utile per sopperire alla penuria di cross dagli esterni e potrebbe rivelarsi decisiva anche in partite bloccate, dove serve la giocata risolutrice o la capacità di saltare l’uomo per creare superiorità numerica. Tutte caratteristiche lontane da Djuric e Gondo, e che al momento, escluso Cerci sul cui rientro non c’è alcuna certezza, solo Jallow possiede nella batteria di attaccanti. Discorso a parte invece per Nicolò Giannetti, che anche a causa di diversi infortuni muscolari non è mai riuscito a trovare continuità di rendimento, specie sotto porta. A differenza di Jallow, dopo l’ultimo stop fisico Ventura ha provato spesso a reintegrarlo gradualmente, come testimoniato dagli spezzoni giocati con Pescara, Benevento e Trapani, senza però particolari sussulti. Servirà molto di più per partecipare al valzer delle punte...

Sezione: News / Data: Sab 22 febbraio 2020 alle 20:30 / Fonte: La Città
Autore: TS Redazione
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