Come ben noto, le prestazioni in campo dei granata di questi tempi non sono granché, con la squadra che si ritrova in una condizione critica in classifica, rischiando la retrocessione. La tifoseria della Salernitana è giustamente delusa dalla situazione attuale, anche se a dire il vero i nuovi acquisti e il cambio di allenatore hanno restituito almeno in parte un po' di entusiasmo. Ma ovviamente non è ancora abbastanza, se si considera che il nuovo tecnico deve ancora riuscire a vincere e che ha finora guidato la squadra in una sola occasione. Eppure, c'è un dato importante da rilevare.

Questo dato riguarda il numero degli spettatori paganti quando la Salernitana gioca in casa: esso si mantiene sempre attorno alle 9mila unità, molte volte avvicinandosi ai 10mila spettatori. E questo si verifica nonostante tutto. La passione della tifoseria salernitana, pertanto, sembra mantenersi viva più che mai. In fin dei conti, in molti casi tifare la Salernitana si spinge ben oltre il tifare una squadra: avere il "cuore granata" significa senso di appartenenza forte ad una identità ben precisa. Una passione forte che per taluni vale addirittura "solo per la maglia", e che per la maggior parte dei casi è espressione dell'essere salernitani e del sentirsi tali. In questo caso, nel caso di Salerno, tifare la Salernitana è dunque anche senso di appartenenza, ossia appunto al popolo dei salernitani, di città e provincia. Del resto, l'identità dei tifosi viene fortemente rimarcata anche in uno dei nuovi cori della Curva Sud Siberiano: "Comm è bell' a ess pisciaiuò", in riferimento al vecchio soprannome affibiatogli dalle tifoserie rivali. Il soprannome in questione è oggi diventato un altro modo per i tifosi di esprimere con grandissimo orgoglio il loro senso di appartenenza. 

Sezione: News / Data: Mar 09 febbraio 2016 alle 21:00
Autore: Matteo Di Palma
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