Gli esami non finiscono mai. Quale migliore locuzione, tratta dal titolo dell’ultima commedia scritta dal mitico Eduardo De Filippo, per presentare la sfida che la Salernitana dovrà sostenere domani sera contro il Lecce. I salentini allenati da Lerda rappresentano un banco di prova in grado di tastare effettivamente quanto sia attendibile la candidatura dei granata a formazione regina del girone. Non c’era bisogno della gitana per prevedere un match equilibrato contro il Benevento: c’è da scommettere che sarà così anche contro i giallorossi. Il Lecce ha spesso variato spartito tattico nel corso delle prime nove uscite stagionali, sfoderando anche un offensivo 4-3-3 per ovviare alle numerose assenze in rosa. Lerda pare intenzionato a riproporre il modulo anche a Salerno. C’è dunque la seria possibilità che le due squadre scendano in campo in maniera speculare. E’ arcinoto quanto conti in questi casi vincere i duelli con i colleghi di reparto a centrocampo. Favasuli non dovrà far rimpiangere Pestrin nel ruolo di metronomo e Bovo, in compartecipazione con Volpe, dovrà abbinare qualità e quantità. I pericoli numeri uno sono Miccoli e Moscardelli: ci sarà bisogno di grande attenzione in fase difensiva per arginare la vena realizzativa di due calciatori che farebbero la fortuna di tanti club di categoria superiore. In casa granata sembra profilarsi un ballottaggio per la numero 9 tra Calil e Mendicino: le quotazioni di Super Mendo sono in rialzo ed un suo impiego potrebbe rivelarsi decisivo in virtù dei numerosi cross che potrebbero giungere dalle fasce grazie alle sgroppate di Nalini e Negro. Per avere la meglio sui salentini, serve la gara perfetta o quasi: l’adempimento di questo imperativo categorico passa anche attraverso la spinta dei tifosi che dovranno trascinare i loro beniamini verso una vittoria che, se conseguita, significherebbe dar vita alla prima mini fuga della stagione. 

Sezione: News / Data: Gio 23 ottobre 2014 alle 17:00
Autore: Corrado Barbarisi
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