Aspettando quella “ufficiale” prodotta dalla Salernitana, che l’avrebbe commissionata per poi metterla in distribuzione a cavallo del 19 giugno, confidando nel fatto che l’anno del Centenario non finisca ma cominci con il fatidico giorno del “compleanno speciale”, una maglietta celebrativa per il primo secolo di storia granata l’hanno realizzata i tifosi. E sui social ha già attirato l’attenzione degli appassionati del cavalluccio marino. Per un motivo su tutti: l’ippocampo. Sì, proprio il simbolo storico che dal Secondo Dopoguerra caratterizza il calcio all’ombra del Castello d’Arechi, nella sua versione originaria, è il protagonista assoluto del modello griffato Santa Teresa Beach Soccer, lo storico torneo a piedi nudi che ogni estate si svolge sull’arenile di Salerno e che anche in quest’edizione 2019, come lo scorso anno, abbinerà il proprio programma ai festeggiamenti per l’anniversario della fondazione della “vecchia” Unione Sportiva. Va in tal senso l’iniziativa che sarà presentata sabato presso lo store di Tackle, in piazza Vittorio Veneto, frutto d’una più ampia sinergia tra diverse anime granata, compresa l’Associazione 19 giugno 1919 che già da tempo ha avviato un percorso di ricerca e recupero della storia della Salernitana. Di qui la scelta di proporre su maniche e colletto i colori biancazzurri, con i quali la squadra presieduta da Adalgiso Onesti cominciò il proprio percorso, prima che, soltanto nella seconda metà degli anni Quaranta, arrivasse il colore granata assieme al logo del cavalluccio marino. Fu il maestro Gabriele D’Alma, artista poliedrico e con un passato anche da calciatore, a realizzare quel disegno commissionatogli dall’allora presidente Domenico Mattioli, il massimo dirigente della prima promozione in serie A, che avvertì la necessità di dare al suo club un simbolo che rispecchiasse l’intera città. Giallo, su un fondo più rossiccio che granata, con contorni color oro come la scritta “Us Salernitana” incisa in alto sul blu, il nuovo stemma sociale andò a sostituire il più “artigianale” simbolo dei pionieri, in cui una corona sovrastava l’acronimo “USS”. A metà degli anni Ottanta e nel 2000 il logo dell’ippocampo è stato poi modificato, probabilmente abbellito, insomma s’è evoluto, eppure quel primo modello, che secondo una leggenda popolare D’Alma consegnò alla storia dopo aver visto un cavalluccio marino proprio nei pressi di Santa Teresa, è rimasto nei cuori della gente. Tanto da esser finito sulla (prima) maglia del Centenario granata. Quella pensata, voluta e realizzata dai tifosi.

Sezione: News / Data: Ven 19 aprile 2019 alle 14:30 / Fonte: La Città
Autore: Antonio Siniscalchi
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