Statistiche alla mano, avere in rosa tanti calciatori di origine straniera potrebbe rappresentare un grande vantaggio per la Salernitana. Dando uno sguardo a quanto accaduto negli ultimi derby contro il Benevento, infatti, i gol decisivi parlano spesso una lingua…brasiliana. E’ accaduto nel 2013-14, quando fu il giovane Gustavo a far impazzire i 10mila dell’Arechi con una rete importantissima a tempo scaduto che decise una delle gare più combattute e spettacolari della recente storia granata. I giallorossi erano rimasti in nove, costretti a schierare in porta un attaccante come Evacuo negli interminabili sei minuti di recupero. Altro giro, altro successo e sempre a tinte sudamericane. In uno stadio completamente pieno e con 22mila spettatori in delirio, la Salernitana vinse per 2-0 contro il Benevento dell’ostile Fabio Brini portandosi in vetta alla classifica al termine di un inseguimento che durava dalla prima giornata. Prima Gabionetta con una splendida girata su assist di Nalini, poi Caetano Calil su calcio di rigore piegarono la resistenza dei sanniti, scortati da duemila persone e sconfitti per la prima volta in campo esterno. Il detto dice “non c’è due senza tre” e la maledizione brasiliana fu rinnovata in occasione del primo derby giocato in serie B. Sotto un autentico diluvio i padroni di casa disputarono un primo tempo straordinario e passarono in vantaggio con merito grazie a Della Rocca, il 2-0 fu logica conseguenza dello strapotere granata e portò la firma di Luiz Felipe, passato in poco tempo da Carneade a uomo della provvidenza. Era la prima da titolare tra i professionisti, premiata la scelta coraggiosa del tecnico Giuseppe Sannino. Per fortuna dei giallorossi, tra i tanti stranieri di cui dispone Ventura non ci sono brasiliani. Ma gambiani, bosniaci, polacchi e ghanesi sono ben accetti. Inzaghi è già avvisato

Sezione: News / Data: Mer 11 settembre 2019 alle 16:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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