Abituata a dare il meglio di sé nei momenti peggiori, brava a far la voce grossa quando il campionato sembra non aver orecchie per ascoltarla, la Salernitana che arriva da quarta classificata al super-derby in casa del Benevento capolista dovrà imporsi di (continuare a) non farsi prendere troppo sul serio. Sembra un paradosso, ma non lo è. Né può esser considerato uno sterile gioco psicologico. La storia del girone d’andata, ogni volta che i granata si sono affacciati ai piani alti della serie B, racconta come la squadra di Gian Piero Ventura, che aspira a stupire senza portar addosso l’etichetta di “costruita per vincere”, abbia retto male la pressione, la responsabilità di stare al tavolo delle grandi. Era più o meno l’alba della stagione, da allora è passato un bel po’ di tempo, di mezzo l’ippocampo ha retto alla bufera d’una crisi, e l’ex ct spera sia arrivato davvero il momento del salto di qualità. Va da sé, a proposito d’aspettative da non esasperare, che varcare oggi la soglia del Ciro Vigorito significa bussare alla porta dei giganti. Padrone indiscusso del torneo, sostanzialmente già promosso in serie A per lo spaventoso gap inflitto alla concorrenza, il Benevento di Pippo Inzaghi è il peggior avversario che possa toccare a chiunque, e però pure il grande favorito con tutto il pronostico schiacciato addosso, dunque può esser affrontato con la “leggerezza” di chi ha poco da perdere, in una gara che per molti è data per persa in partenza.

Sezione: News / Data: Lun 27 gennaio 2020 alle 12:30 / Fonte: La Città
Autore: TS Redazione
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