Il giorno 11 febbraio 2011, ossia sette anni fa esatti, l'allora patron Antonio Lombardi salutò la Salernitana che aveva contribuito a rifondare con alcuni soci nel 2005 diventandone anche massimo dirigente. Tuttavia egli tornò clamorosamente alla guida della società poco tempo dopo.

Il club granata, in quella stagione disputava il campionato di Lega Pro Prima Divisione, e sul campo si comportava molto bene, ma la società era colma di debiti, e i giocatori non percepivano lo stipendio da moltissimi mesi. Per tali motivi, Lombardi decise di mettere il club in vendita, e accettò la proposta dell'imprenditore italo-americano Joseph Cala, che proprio l'11 febbraio tenne la famosa conferenza stampa nella quale si presentò come nuovo proprietario e presidente affermando di avere grandi ambizioni, promettendo tra le altre cose il ritorno in Serie A in pochi anni, alcune migliorie allo Stadio Arechi, l'introduzione della figura del coach manager, un grande settore giovanile. Tuttavia, quella di Joseph Cala si rivelò un'esperienza brevissima e mortificante, ed anche i giocatori di allora ricordano l'episodio come un momento davvero molto brutto. Come ben noto, Cala abbandonò il club pochi giorni dopo perché non pagò nulla di quanto previsto sul contratto che aveva firmato, e sulla base di quanto riportato sullo stesso contratto, la Salernitana ritornò a Lombardi, che purtroppo non riuscì a trovare persone realmente intenzionate a rilevarla e a salvarla dal fallimento.

Un importante giocatore della Salernitana di allora, Davide Carrus ha detto a riguardo: "Joseph Cala si rivelò un bluff" (nell'intervista rilasciata lo scorso anno a TuttoSalernitana.com). Sembra passato un secolo da allora, perché oggi la situazione della società è diversa, ma ricordare questa oscena parentesi della storia granata può tornare utile affinché non si verifichino mai più situazioni del genere.  

Sezione: News / Data: Dom 11 febbraio 2018 alle 19:00
Autore: Matteo Di Palma
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