La Salernitana della stagione appena terminata è riuscita con fatica a mantenere la categoria, e i giocatori in rosa saranno ricordati a lungo, nel bene e nel male. Non è stata l'annata anonima che il pubblico di Salerno era abituato a vedere negli ultimi due anni. Anzi, proprio perché inizialmente sembrava che lo fosse, sono poi iniziate le contestazioni, che hanno causato una spaccatura nel tifo organizzato.

Per un certo periodo, gli ultrà e gran parte del pubblico, hanno scelto di protestare non recandosi allo stadio. I motivi della decisione sono stati più di uno: continue stagioni anonime, presunta impossibilità di mirare a qualcosa di più ambizioso, società percepita come distante.

I successivi chiarimenti con Lotito da parte di alcuni ultrà della Curva Sud si rivelano non in grado di eliminare del tutto la delusione e la disaffezione verso una squadra giudicata senza mordente, incapace di far sognare.

Non solo: nelle ultime giornate del campionato la Salernitana colleziona solo sconfitte, e rischia la retrocessione. Alla fine del campionato regolare, si verifica un periodo caotico, nel quale non si capisce se dovrà o meno giocare la sfida playout, o se è già salva. 

Nel frattempo il nuovo allenatore Menichini, da poco subentrato a Gregucci, continua a far allenare gli elementi in rosa. E quando arriva la notizia che il Palermo non è più da ritenersi retrocesso all'ultimo posto, la Salernitana realizza che gli allenamenti non sono stati fatti invano.

Nella sera della gara di andata, il pubblico dell'Arechi si ricompatta, lo stadio è finalmente pieno, e la squadra fa due gol nel primo tempo con Djuric e Jallow, vincendo con il minimo sforzo, soffrendo e subendo una rete nel finale, in pieno recupero.

Nella gara di ritorno, Jallow si infortuna nel corso del riscaldamento, Micai avverte un malore ma resta in campo, Minala si fa espellere a fine primo tempo, Djuric cerca di resistere fino alla fine su richiesta del mister, ma poi è costretto a uscire per l'eccessiva stanchezza. I granata perdono di misura e quindi la sfida giunge ai rigori. Il momento in cui Di Tacchio realizza la marcatura della salvezza dagli undici metri resterà scolpito a lungo nelle menti e nei cuori di tutti i tifosi.

La stagione che precede il Centenario, e che si è appena conclusa, da noiosa e scontata è diventata memorabile tutto d'un tratto. Chissà come sarà la prossima...
 

Sezione: News / Data: Mer 12 giugno 2019 alle 20:00
Autore: Matteo Di Palma
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