Una provocazione o forse chissà un suggerimento. In questa foto si vede un gruppo, quello della Salernitana che torna dal Penzo dopo un’impresa che sembrava al 43′ del primo tempo praticamente impossibile. E’ una delle poche volte che si vede dall’inizio della stagione il sorriso sul volto di questi ragazzi. E’ vero non possiamo dimenticare i dispiaceri dati in questa stagione, il via tutti urlato sempre quanto prima, gli screzi tra alcuni componenti e parte della tifoseria. Non si può cancellare tutto, ma si faccia attenzione. Quello visto dal secondo tempo regolamentare in poi fino alla lotteria dei rigori non era il solito abulico, sufficiente, a tratti strafottente gruppo conosciuto contro il Brescia, il Carpi, il Crotone, il Cosenza e in tante altre occasioni. Non erano più atleti in campo, ma uomini. Sapevano di essere inferiori, fisicamente, numericamente e anche psicologicamente. Il Venezia correva, pressava, triangolava. La Salernitana passeggiava…ma era lì…non mollava. Più passavano i minuti e più ci credeva, quando ormai a Salerno non ci credeva più nessuno…ma proprio nessuno. E quel gruppo in quel momento è diventato vero…forte…di personalità.

I rigori sono stata la dimostrazione del dire, noi ci sappiamo fare, è andata storta quest’anno per una serie di motivi e contromotivi, ma noi ci siamo. Alla fine questo gruppo ha pianto e ha fatto piangere. Al Penzo e a Salerno. Ha emozionato e per la prima volta si è emozionato. Ha conosciuto Salerno e Salerno ha conosciuto loro. Si è abbracciato come non mai E allora la domanda sorge spontanea: perchè, a questo punto smantellarlo? Spesso da grandi macerie sono nate grandi opere. Basta rimettere le pietre al posto giusto. Siete proprio sicuri, che confermando buona parte di questo gruppo eliminando davvero coloro che hanno deluso in pieno e facendo 3-4 innesti di qualità per la serie B (i vari Caputo, Ceravolo, Tonali, Colombatto, Gravillon ecc) non si potrà sognare? Ammesso sempre le volontà societarie. Ma domenica Salerno oltre alla cadetteria ha trovato degli uomini…che oltre a calciare sanno anche piangere…con un timoniere umile dal cognome Menichini.

Sezione: News / Data: Mar 11 giugno 2019 alle 14:00 / Fonte: salernonotizie
Autore: Antonio Siniscalchi
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