Nella nostra Top 11 di questa settimana non ci sono calciatori della Salernitana, usciti sconfitti dal Penzo di Venezia. Questa la top 11 dell’undicesma giornata di Serie B a cura della nostra redazione. Modulo scelto: 4-2-4

<u>Portiere</u>

Colombi (Carpi)  - Il man of the matchsenza alcun dubbio, se il Carpi esce con un punto dall'Ezio Scida è grande merito del portiere dei biancorossi. Compie almeno quattro super parate, da applausi l'ultima su Spinelli.

<u>Difensori</u>

Laverone (Ascoli) - Più che sufficiente primo tempo in fase di spinta. Suo il cross per l'1-1. Attento nel finale.

Gravillon (Pescara) - Spezza il ritorno del Lecce con un tocco di coscia volante sugli sviluppi di un corner. Stringe i denti dopo un incrocio fortuito con Vigorito. Provoca indirettamente il piazzato da cui ha origine il centro di Palombi con un pallone lungo mal calibrato.

Domizzi (Venezia) - Il migliore in campo per distacco. In difesa è garanzia di solidità, un vero e proprio leone, un combattente nato. In attacco è bravo e fortunato nel trovare il tap-in vincente sull'errore di Micai. A 38 anni in Serie B fa ancora la differenza.

Cappelletti (Padova) - Spinge appena può sulla fascia. Ci prova ancora in fase offensiva, ma non è fortunato. Attento in difesa.

<u>Centrocampisti</u>

Gerbo (Foggia) - Mattatore della gara. C'è quasi sempre il suo timbro sulle chance più nitide dei pugliesi, dopo qualche tentativo a salve trova la meritata gioia personale con un gran destro dal limite. È prezioso anche in fase di non possesso.

Zaccagni (Verona) - Uno degli elementi più preziosi per il centrocampo dell'Hellas, uno dei classici centrocampisti che non si risparmiano mai. Percorre chilometri su chilometri, ci mette il piede in ogni circostanza.

<u>Attaccanti</u>

Palombi (Lecce) - Prende le misure allo specchio di Fiorillo con una girata di destro che transita non lontana dal legno. In chiusura di primo tempo s'avventa come un rapace su una ribattuta dell'estremo difensore opposto e in spaccata fa uno a due. Nella ripresa lotta e non è mai domo.

Mancuso (Pescara) - Gli bastano tre minuti per rompere gli indugi: Marras e Memushaj impacchettano a destra un pallone d'oro che non esita a depositare alle spalle di Vigorito. Qualche minuto più tardi cestina un rigore in movimento calciando alto con il piattone. Tanto lavoro sporco per la squadra: corsa ad oltranza e intensità.

Torregrossa  (Brescia) - Gli bastano tredici minuti per sbloccarsi e ricondurre sui giusti binari una gara in salita. Spauracchio della linea a tre pugliese, è sovente coinvolto nel fraseggio dei compagni. Un gesto di stizza gli costa il giallo al settantacinquesimo.

Mazzeo (Foggia) - Abile ad approfittare di una svista corale della retroguardia biancoblu, rompe gli indugi con una zuccata felina su invito di Zambelli. Rompe il digiuno e si riprende lo Zaccheria.

<u>Allenatore</u>

Stellone (Palermo) - Anche contro il Cosenza azzecca i cambi. Schiera la squadra con giocatori più freschi rispetto all'avversaria di turno per via del programma di turnover vincente.

Sezione: News / Data: Mar 06 novembre 2018 alle 19:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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