Il campo dice certe cose”. Con questa frase mister Menichini ammette con grande onestà che in questo momento, la squadra si esprime meglio su di uno spartito tattico diverso dal 4-3-3 fino ad ora mostrato. Il 4-2-3-1 sommiano torna perciò in auge prepotentemente. Anche ieri i granata cari all’Arechi hanno offerto una prestazione al di sotto delle aspettative per circa 60 minuti, ovvero fin quando non sono entrati in campo nell’ordine Mendicino ad inizio ripresa, seguito poi da Negro e infine Favasuli ad un quarto d’ora dal termine, ovvero le stesse sostituzioni effettuate nella gara del Tursi. Infatti l’11 iniziale era esattamente lo stesso di Martina, salvo poi cambiare a gara in corso, adottando quindi una sistemazione tattica più consona a quelli che sono i valori in questo momento sia atletici che tecnici, sistemandosi appunto in un 4-2-3-1 a trazione offensiva, con Mendicino a fungere da boa avanzata. Appare poi netta la differenza di approccio al campo in luogo dei sostituiti da parte di Mendicino e Favasuli, già pronti per i 90 minuti, mentre Negro non è al 100%. Perché se Volpe e Castiglia confermano anche oggi di soffrire il ruolo di mezz’ala, appare invece cristallino che Calil non sia ancora nella condizione atletica per rendere al meglio nel 4-3-3 caro al mister. A fronte di questo Menichini, in sede di conferenza post partita, ha evidenziato la necessità in questo momento di sfruttare al meglio la condizione di alcuni dei suoi uomini ancora a corto di fiato,per concentrarne le doti agonistiche in quei 20-30 minuti finali, per esprime la massima cattiveria agonistica su un avversario sulle gambe, che negli ultimi venti minuti, avevagià speso energie per tutto il match in difesa e nelle rapide ripartenze cui hanno prodotto 3 gol. E proprio qui dalla difesa che il mister, che di mestiere faceva il difensore centrale,dovrà lavorare per migliorare quelli che sono gli automatismi difensivi:anche ieri il pacchetto arretrato è apparso impacciato, facendo correre più di una volta brividi freddi ai supportes granata che hanno potuto esplodere la loro felicità al termini dei 94 minuti giocati.Alla fine si è rischiato di segnare anche il 5° gol con Gabionetta che da vero attaccante si prende la responsabilità di calciare un rigore appena conquistato, rendendosi conto tardi di non essere nelle condizioni per poterlo calciare. E con la palla che mestamente esce fuori di un buon mezzo metro alla destra dell’estremo difensore aversano, si chiude la gara.

Quindi è ipotizzabile che il prossimo schieramento sarà il 4-2-3-1, dove gli interpreti difensivi potrebbero essere ancora gli stessi, Lanzaro permettendo. Con i due mediani davanti alla difesa, ci sarà da capire solo chi sarà il partner di Pestrin leader indiscusso del gruppo, probabilmente uno tra Favasuli e Giandonato. L’ex Juventus nelle tre uscite della Salernitana non ha avuto ancora la possibilità di mettersi in mostra, nonostante le ottime cose viste nelle varie amichevoli pre-campionato, ma con questo atteggiamento tattico le sue chance saliranno. In attacco difficile vedere Negro dal primo minuto, ancora a corto di fiato, ma più probabile che entri a gara in corso. Aspettiamoci quindi un Mendicino davanti a tutti, supportato un terzetto terribile alle spalle, Nalini-Gabionetta-Calil. Chissà che non sia questa per grosse linee la squadra che accompagnerà il cavalluccio in serie B.

Sezione: News / Data: Lun 15 settembre 2014 alle 18:12
Autore: Lino Grimaldi Avino
vedi letture
Print