Lo stop obbligatorio ai campionati causato dall’emergenza Covid-19 sta spedendo letteralmente allo sbaraglio il mondo del calcio, con le società che si preparano a dover fare i conti con ingenti perdite di denaro. Chi più e chi meno, indipendentemente da quel che sarà il resto della stagione, subirà colpi alle proprie casse. Il calcio europeo, complessivamente, rischia di perdere 7 miliardi di euro se non si dovesse più tornare in campo. Ad annunciarlo è stato Jaume Roures, ad di Mediapro, ai microfoni di RAC1.

Tra le principali soluzioni prese in considerazione ad oggi, per limitare queste perdite, è quella di ricorrere alla riduzione degli stipendi dei calciatori. Su questo fronte, tuttavia, regna tutt’altro che l’unanimità: c’è chi lo ha già fatto di propria e spontanea volontà, chi è pronto a farlo e chi invece non vuol proprio sentirne parlare. In quest’ultima categoria rientra anche Alberto Paleari, portiere del cittadella, che durante la trasmissione Rigorosamente Cittadella ha affermato “Non siamo mica tutti Cristiano Ronaldo”. In effetti, pensare di imporre a tutti i calciatori lo stesso taglio non sarebbe giusto. E su questo punto è d’accordo anche il numero uno del Coni Giovanni Malagò: “Magari – ha detto a Radio 24 – togliere il 30% dallo stipendio di un giocatore che guadagna 10 milioni netti è un conto, ma farlo ad un professionista di Serie B o Lega Pro è una cosa diversa. Forse è giusto che chi ha maggiori possibilità cerchi di aiutare, come sta già accadendo".

Insomma, accontentare tutti, persino in questa situazione, sembra impossibile. Nelle ultime ore, secondo la Gazzetta dello Sport ed il Corriere della Sera, pare che Lega e Figc stiano valutando di chiedere al governo la cassa integrazione per i giocatori di Serie B e Serie C, misura che fino a ieri sembrava essere lontana anni luce dal mondo del pallone. In chiave Salernitana, come riporta il Mattino, la riduzione di quel 30% sul monte ingaggi complessivo porterebbe ad un risparmio di 2,57 milioni di euro, su un totale di 8,57.

Ad una decisione finale si fa, in questo momento, molta fatica a giungere. Le prossime ore – e le prossime riunioni – saranno decisive, perché in questo momento il tempo, senza calcio giocato, è grande nemico dei club. Quando tornerà il calcio? Riusciremo a riempire nuovamente gli stadi prima dell’estate? E come verrà sciolto il nodo stipendi? Troppe domande e anche poche risposte, tic, tac, tic, tac…

Sezione: News / Data: Ven 27 marzo 2020 alle 21:30
Autore: Ferdinando Gagliotti
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