Era la Primavera del 2016 quando Giampiero Ventura fu annunciato dalla FIGC come successore di Antonio Conte alla guida della Nazionale, e correva il 1 settembre del medesimo anno quando esordì come CT, perdendo l'amichevole contro la Francia al "San Nicola" di Bari. Inizio che fu solo preludio di un disastro, perché alle qualificazioni per i Mondiali 2018 ltalia, perdendo lo scontro diretto con la Spagna, chiuse il girone al secondo posto, andando a disputare i playoff contro la Svezia; Svezia che gelò "San Siro" staccando il pass per la Russia, e ricordando al nostro paese una débâcle che non si verificava dal 1958. Contestazione pesante, non solo per il risultato ma per il suo rifiuto al rassegnare le dimissioni: accordi economici non raggiunti, poi l'esonero il 15 novembre 2017. Circa un anno dopo, il 10 ottobre 2018, Ventura venne chiamato dal Chievo Verona, ma anche quell'esperienza non fu positiva: dopo tre ko nelle prime tre gare, ecco il pari contro il Bologna, ma stavolta le dimissioni arrivano, e due giorni più tardi la rescissione consensuale dell contratto che lo legava ai clivensi. Poi la Salernitana, a 71 anni compiuti. La Serie B, dove il mister mancava dalla stagione 2011-2012, quando riportò il Torino in A. Più o meno la stessa cosa che gli viene chiesta in Campania. In un campionato difficile, che ora vede i granata al 5^ posto con 18 lunghezze, ma che molto deve ancora raccontare. A partire da una rinascita di Giampiero Ventura. A più di 70 non si dovrebbe neppure parlare di riscatto, di rinascita, ma chiudere la carriera facendo bene vorrebbe dire togliersi una macchia; o meglio, schiarirla. Perché la Caporetto del 13 novembre 2017 nessuno la dimenticherà. Ma forse, il mister, potrà alleggerirsi.

Sezione: News / Data: Mer 13 novembre 2019 alle 21:30 / Fonte: Tuttomercatoweb
Autore: TS Redazione
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