Partire con una penalizzazione in un campionato difficile come la Serie B non è semplice e l’handicap avrà inciso, anche dal punto di vista psicologico, sui giocatori del Foggia. La rosa a disposizione del tecnico Gianluca Grassadonia non era sicuramente scarsa, anzi, e va sottolineato che per lunghi tratti della stagione i satanelli sono apparsi in grado di conquistare un posto per la salvezza pur rimanendo sempre sotto la linea di sicurezza. L’inizio era stato più che confortante: 4-2 al Carpi, in rimonta. Male, però, le successive tre giornate con l’1-4 a Crotone, l’1-2 interno col Palermo e lo 0-1 a Pescara. Il Foggia si è mostrato, soprattutto nella prima parte della stagione, molto lunatico: dopo i tre ko di file, sono arrivati nove punti: 2-1 al Padova, 3-1 al Benevento e 3-2 all’Ascoli. Una parentesi felice che ha fatto da prologo a sette giornate senza successi e con tanti pari: 0-2 a Cosenza, 2-2 con il Lecce in casa, 1-1 a Cittadella, 2-2 in casa con il Brescia, 0-0 a La Spezia, 1-1 con il Venezia e 1-3 a Livorno. Una debacle, quella del “Picchi”, che ha indotto la società rossonera a cambiare tecnico e affidare la panchina a Pasquale Padalino. Nella settimana di interregno è arrivata una vittoria sulla Cremonese (3-1), ma l’esordio del nuovo mister è coinciso con una sconfitta al 93esimo nello scontro diretto contro la Salernitana (0-1). Non sono andate meglio le gare contro Perugia (0-3) e Verona (2-2) a conclusione di un girone di andata molto sofferto. La graduatoria ha recitato al 31 dicembre solo 13 punti, appena uno in più del Padova fanalino di cosa, sei lunghezze di distanza dal Cosenza salvo e con otto punti di penalizzazione a pesare come un macigno. Il ritorno si apre con un successo importante sul Carpi (2-0). Boccata d’ossigeno subito azzerata dal successivo capitombolo interno nello scontro diretto con il Crotone, finito 2-0 in favore degli squali. Punto dopo punto, però, Mazzeo and co hanno risalito la china tenendosi a galla: sono arrivati cinque pari di fila contro Palermo (0-0), Pescara (1-1), Padova (1-1), Benevento (1-1) e Ascoli (2-2). Una serie positiva impreziosita dall’1-0 rifilato al Cosenza, utile per la continuità. Non sono bastate però sei gare senza perdere a Padalino per poter steccare il match contro il lanciatissimo Lecce: 1-0 per i giallorossi, esonero e ritorno di Grassadonia. Il tecnico ex Salernitana esordisce con un segno X contro il Cittadella, perde a Brescia (1-2) e vince in casa contro lo Spezia (1-0). La situazione è sempre più calda, il ko di Venezia (0-1) e il 2-2 con il Livorno fanno precipitare le speranze di salvezza diretta. Speranze ancor più labili dopo lo scivolone di Cremona (0-1). Sospinti dallo “Zaccheria”, i rossoneri tentano il tutto per tutto battendo in sequenza Salernitana (3-1) e Perugia (1-0). Si decide tutto al “Bentegodi” dove un Verona già deluso deve necessariamente vincere e non sbaglia battendo 2-1 i diavoli rossi. In virtù di scontri diretti e risultati dagli altri campi, il Foggia chiude, con sei punti di penalità, al terzultimo posto retrocedendo in C dopo una stagione da dimenticare. Il voto al cammino pugliese è 5: per alcuni tratti del campionato la squadra ha giocato bene, si è mostrata ostica e capace di fermare chiunque. Proprio in virtù di questo è inaccettabile l’aver soltanto sfiorato un miracolo (i play out lo sarebbero stato) con una rosa del genere. Le notizie societarie poi hanno fatto il resto, decretando lo stop del calcio in una piazza calda e storica. Brutte eventualità che vanificano il lavoro, positivo o meno, fatto sul campo.

Sezione: News / Data: Gio 11 luglio 2019 alle 20:00
Autore: Rocco Della Corte
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