Il ritorno di Zdeněk Zeman a Salerno, 15 anni dopo. Sembra il titolo di un film, ma è soltanto un fatto di cronaca sportiva. Tuttavia, quando c'è di mezzo il Boemo, c'è sempre qualche storia da raccontare.

Il rapporto di Zeman con Salerno è stato travagliato e fatto di alti e bassi. Arrivato a Salerno nel 2001, per rilanciare una formazione ancora ferita dalla retrocessione in serie B del 1999 e reduce da un campionato anonimo, Zeman era all'epoca un allenatore di prima fascia, con diverse esperienze (anche se non vincenti) in serie A. La Salernitana si piazzò al 6° posto, vedendo sfumare ancora una volta la promozione in serie A. In quell'anno vi fu l'esplosione di Vignaroli (20  reti), lo spettacolare pareggio per 4-4 a Padova contro il Cittadella di Ezio Glerean (altro tecnico pupillo di Aliberti) ma, soprattutto, il pareggio al 94' al "San Paolo" di Napoli con il Boemo assolutamente impassibile nonostante il pubblico e i giocatori granata in evidente visibilio al gol di Leandro Lazzaro.

L'anno successivo fu quello della rottura e della retrocessione in C1. Aliberti conserva gran parte della squadra dell'anno precedente ma i risultati non arrivano; la Salernitana scivola inesorabilmente all'ultimo posto e vi rimarrà fino alla fine, nonostante la sostituzione di Zeman con Varrella.

Qualche anno fa Aliberti tornò sulla vicenda Zeman in una trasmissione televisiva, affermando polemicamente come quella Salernitana retrocesse insipegabilmente, dando la colpa allo stesso Zeman il quale sarebbe stato già con la testa altrove (n.d.a. Avellino).

Un rapporto, quello tra Zeman e la Salernitana, che non è mai decollato. Solo domani sapremo se saranno di più fischi o gli applausi per un uomo che, al di là dei motivi personali, resta tra i personaggi più affascinanti del calcio di ogni tempo.

Sezione: News / Data: Ven 15 settembre 2017 alle 21:00
Autore: Enrico Volpe
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