La scelta del Padova non è un’imposizione ma non è nemmeno casuale e viaggia di pari passo con la nuova filosofia del vivaio che punta a valorizzare i talenti del territorio. E anche in prima squadra si iniziano a vedere i frutti di questa linea di pensiero, se è vero che ben 11 dei giocatori a disposizione di Bisoli arrivano dal Triveneto. Ma nel 2018 avere una rosa tutta italiana può significare anche abbracciare i cosiddetti “nuovi” italiani. E il Padova ha due esempi simbolo. Il primo è quello di Eyob Zambataro, nato ad Addis Abeba ma italiano dopo essere stato adottato a 9 anni da una famiglia di Monza. Il secondo è quello di Jeremie Broh, nato a Parma (vanta anche diverse convocazioni con le nazionali azzurre giovanili) da madre camerunense e papà ivoriano. «Una rosa tutta italiana? No, non è una casualità», spiega il direttore generale Giorgio Zamuner. "È ovvio che non chiudiamo certo le porte a nessun giocatore straniero, ma il pensiero è che, finché si gioca in Serie B, non è necessario andare a sondare altri mercati rispetto a quello italiano. I giocatori cresciuti qui conoscono le metodologie di lavoro e si adattano più in fretta a questo tipo di calcio".

 

Sezione: Serie B / Data: Mer 12 settembre 2018 alle 15:30
Autore: Antonio Grimaldi
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