Se al 15 di dicembre resta viva, purtroppo, la possibilità di una clamorosa esclusione dal campionato, è anche perchè le evidenti spaccature dell'ambiente hanno favorito alcuni atteggiamenti presidenziali che oggi la Salernitana sta pagando a caro prezzo. Alla fine è esplosa anche la squadra che, per bocca dello staff tecnico, ha ammesso che l'attuale situazione di incertezza totale incide sul rendimento e sulla mente dei ragazzi. Encomiabili, quasi tutti, per impegno e attaccamento alla maglia. E' arrivato il tempo di mettere da parte i soliti tormentoni social: non esistano più "collusi", "lecchini", "servi" o "gufi", non si accusi la stampa "di parte" nè si osanni quella "che attacca", magari evitando di cadere nel tranello di chi ritrova popolarità con una serie di invenzioni assurde e poi sposta demagogicamente il tiro sparando a zero contro i più attaccati. In fondo se in estate l'ambiente ha abbassato la guardia è perchè qualcuno, pontificando dall'altare web senza lavorare per alcuna testata giornalistica, aveva assicurato fosse imminente un passaggio di consegne, con annesse ironie verso chi, umilmente, sottolineava che la strada del trust fosse quella scelta da Lotito e Mezzaroma. 

Sperando nella "resurrezione" di un'amministrazione comunale molto attiva prima delle elezioni e poi gravemente latitante, Salerno sia un corpo unico che salvaguardi l'onore della Salernitana: stampa, opinionisti, ultras, club, provincia, tifosi, cittadini, istituzioni. Perchè ora è tempo di dire basta. Questa serie A, nata già sotto una cattiva stella per drammi ben più gravi, si è trasformata ben presto in un incubo ed è semplicemente vergognoso che, al 15 di dicembre, si parli ancora di trust, trustee, smentite, comunicati, svendite e ricorsi. E tutti sono responsabili, sia chiaro. Lotito e Mezzaroma, che erano ben consci del regolamento da loro stessi approvato nel 2011. Della FIGC che, in fondo, abolendo l'assurdo divieto del quarto grado di parentela e degli affini, avrebbe garantito la regolarità del campionato con la permanenza di Mezzaroma e una cessione libera da "espropri proletari" che comporteranno ricorsi a prescindere, soprattutto se il TAR desse ragione al Bari in tema multiproprietà. Dei trustee che, trattando emotivamente una squadra di calcio come un elettrodomestico, hanno immaginato cavilli burocratici talmente articolati da scoraggiare gli imprenditori e mandare in confusione gli stessi legali federali. Di chi, infine, a caccia di pubblicità ha strumentalizzato la sofferenza di un popolo che, anche stasera al gelo di Marassi, ha garantito una presenza di 200 persone per una inutile coppa Italia a quasi mille chilometri di distanza da casa.

Se domani non uscisse fuori il nome del nuovo presidente, si ceda immediatamente anche ad un euro ammettendo di aver giocato malissimo le proprie carte. Lotito e Mezzaroma, che hanno vinto 4 campionati in 10 anni dimostrandosi capaci e intelligenti, evitino di essere ricordati come i più contestati di sempre pur con la calvacata dalla D alla A. Salerno e la sua tifoseria sono esausti, questa lunga agonia deve chiudersi obbligatoriamente con la cessione entro 24-48 ore per consentire al gruppo subentrante di stanziare i fondi necessari per programmare un mercato che porti in dote subito sei innesti di spessore e di categoria. La dirigenza ha commesso degli errori, lo dice la classifica. Mancano un portiere, un centrale difensivo, un terzino destro, un regista e un esterno che salti l'uomo. L'attacco, in teoria, è da media classifica ma nessuno poteva immaginare che Simy si incarnasse in Chianese sbagliando anche gli stop più elementari. Ma senza soldi, senza presidente, con l'obbligo di relazionarsi con generali e banche e la  spada di Damocle del 31 dicembre sarebbe stata dura anche per Marotta. Arrivare a gennaio con proroghe, deroghe, rinvii e preliminari senza ufficialità significherebbe condannare la Salernitana al record negativo di punti, ad acquisti di terza scelta e ad un calvario tale da essere presi in giro in tutt'Italia come accade già da mesi. Lotito prima o poi incasserà una cifra decente dalla cessione, ma chi ripagherà i salernitani per questo declino costante?

Sezione: Editoriale / Data: Mer 15 dicembre 2021 alle 00:16
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
vedi letture
Print