"Siamo rimasti soli” ha detto ieri ai microfoni di Dazn Raffaele Pucino, capitano di giornata che ha rimarcato quanto l’assenza del pubblico possa incidere negativamente sull’andamento della squadra, abituata alla bolgia dell’Arechi e alla costante presenza di almeno 800 persone in trasferta. Dalla Sicilia al Trentino Alto Adige. Sia chiaro: non è colpa degli assenti se la Salernitana non ha battuto il Venezia, anche i 1500 che hanno deciso di esserci hanno comunque accompagnato la formazione di Gregucci contribuendo in parte al raggiungimento del pareggio. E’ evidente, però, che con campionato indecifrabile e ancora apertissimo è assai rischioso venga meno una componente che, a Salerno, ha fatto la differenza non per retorica, ma sul serio. Ricordiamo rimonte incredibili, vittorie inaspettate e tanti squadroni caduti all’Arechi non solo per la bravura dei calciatori, ma anche per l’apporto della gente. Non è soltanto “un pizzico di pressione in più” come ha detto Djuric (che sperava di festeggiare il primo gol in un contesto diverso): messa così sembra quasi riduttivo. E’ quella carica che fa la differenza più delle qualità tecniche, che fa capire all’avversario che a Salerno non si passa. Proprio per questo, a costo di renderci impopolari, riteniamo che la Salernitana di ieri vada applaudita. Per nessuno sarebbe stato semplice ritrovarsi 0-1 dopo tre minuti con il gol di calciatore che fino a 60 giorni fa indossava la stessa maglia, eppure il gruppo ha rimontato con merito costruendo- statistiche alla mano- 13 occasioni contro le 3 dei lagunari. Non fosse stato per il palo di Rosina, per tre miracoli del portiere avversario e per un pizzico di sfortuna staremmo parlando di una grande rimonta in un contesto ambientale che avrebbe demotivato e scaricato anche giocatori di spessore. La presa di posizione della curva è rispettabilissima e se tutta la tifoseria ha disertato un motivo ci sarà, ma non sarebbe più opportuno scindere la contestazione verso la società e la dirigenza dal sostegno incondizionato ad una squadra che deve fare ancora i punti necessari per programmare il futuro?

Sezione: Editoriale / Data: Dom 31 marzo 2019 alle 13:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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