La parola "Serie A" riecheggia in modo nitido e netto nella sala conferenze del Castello di Arechi. Ed a pronunciarla è un intraprendente Marco Mezzaroma, co-patron della Salernitana nella inusuale ma non per questo inutile conferenza stampa della presentazione delle manifestazioni che la società ha in mente di fare per festeggiare come è giusto che sia il centenario di vita. Ma come, obietta qualcuno, non è con ritardo che si pensa a certe cose? Forse si ma l'intento di questa società, assente dalle feste ufficiali del 19 giugno scorso, anche se Mezzaroma conferma "mi ha chiamato
l'assessore allo sport Caramanno ma ho dovuto declinare l'invito per impegni
", è quello di riproporsi ai tifosi, a Salerno, ad una città che si è divisa anche per le vicissitudini negative della squadra ma che vuole cambiare pagina. Ed ecco perchè Mezzaroma ha voluto, nell'incanto della sala feste del Castello che domina Salerno proporre le iniziative della società per un centenario che, alla fine, appartiene a loro visto che in questo momento sono i proprietari della squadra granata. Forse non presidenti, come obiettava qualcuno, perchè la loro presenza costante e continua non si è mai vista quest'anno. "Ma cambieremo le cose, ci saranno tante novità perchè il centenario lo festeggeremo da adesso e fino al 19 giugno del 2020". Parole
sincere quelle di Mezzaroma che ha presentato il nuovo sponsor tecnico, la Zeus, le nuove magliette da gioco, la disputa di un triangolare intitolato alla memoria del tifoso storico Carmine Rinaldi, il Siberiano, con squadre amiche come Bari e Reggina il prossimo 31 luglio ma soprattutto altre iniziative che li vedranno impegnati nelle scuole e anche nell'apertura ufficiale di due store, uno in via Quaranta nel cuore di Salerno, l'altro nel centro commerciale Le Cotoniere. Inoltre Mezzaroma ha detto che c'è anche l'intenzione di intitolare i tre campi del Mary Rosy, nuovo quartiere generale granata ai tre angeli morti nel treno proveniente da Piacenza 20 anni fa e la sala stampa sempre del Mary Rosy al caro Simone Vitale, morto anche lui nel rogo del treno dopo la retrocessione dalla A alla B. Dunque tante situazioni da sviluppare nel corso di questi mesi e di credere soprattutto nell'allestimento di una squadra in grado di avere come unico obiettivo la serie A. Mezzaroma non fa giri di parole perchè crede che arriveranno calciatori in grado di cambiare totalmente tutto per poter ridare dignità ad una tifoseria che aspetta un grande rilancio dopo un campionato, quello che si è concluso solo 20 giorni fa, che ha portato tutti sul ciglio di un baratro con una squadra che solo all'ultimo rigore realizzato ha salvato la categoria.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 24 giugno 2019 alle 17:27
Autore: Enzo Sica
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