Dopo la semina, è tempo del raccolto per la Salernitana. Dopo mesi di duro lavoro, in campo e non, i granata raggiungono la prima vittoria del nuovo corso societario e della gestione Nicola. Una vittoria che sembra quasi una liberazione, dopo una serie di occasioni sciupate per colpa o per sfortuna che hanno complicato enormemente la rincorsa salvezza. Ma, come recita un noto adagio ripetuto di frequente nelle ultime settimane, la frase "è finita" si pronuncia solo alla fine. Al Marassi è scesa in campo una Salernitana combattiva e determinata, capace di portarsi sul doppio vantaggio dopo appena sei minuti, mai capitato in stagione. Una squadra che ha azzannato al collo l'avversario fin dai primi istanti di gara, ma che, soprattutto, ha sbagliato davvero poco. Anche il gol subito questa volta è stato del tutto fortuito e frutto di un rimpallo poco fortunato, sul quale è impossibile individuare responsabilità individuali. Contro la Samp si è assistito probabilmente alla miglior prova difensiva di tutta la stagione, con Fazio e Gyomber sugli scudi, capaci di disinnescare per novanta minuti giocatori del calibro di Quagliarella e Caputo. Forse per la prima volta la Salernitana ha restituito una sensazione di solidità mai vista prima, come dimostrano i ben pochi rischi corsi nella ripresa. Una gestione sapiente dei novanta minuti da parte dei granata, che hanno saputo gestire le varie fasi della gara: nel primo tempo una squadra capace di attaccare a testa bassa e avere costantemente il pallino del gioco in mano; nella ripresa grinta e ordine a strenua difesa del risultato. Una prova, a nostro modo di vedere, esemplare, da cui ripartire con maggior convinzione. 

La vittoria aiuta senz'altro più il morale che la classifica, che resta complicata a causa del successo del Cagliari, che resta a +9. Ad attendere i granata mercoledì, però, il primo dei due recuperi, contro l'Udinese. Gara tutt'altro che semplice contro una squadra in grande forma, ma la Salernitana sbarcherà in Friuli con ritrovato entusiasmo e la convinzione di potersela davvero giocare con tutti. Sono mancati fin troppo spesso i dettagli, ma gli uomini di Nicola hanno saputo giocarsela alla pari contro squadre del calibro di Milan e Roma, dimostrando di non meritare affatto la sua posizione di classifica. Il successo di Marassi, chiaramente, non cancella di colpo le gravi lacune di squadra, ma nel calcio vincere aiuta a vincere e mister Nicola lo sa bene. Alla Dacia Arena, purtroppo però, la Salernitana dovrà fare a meno di due uomini assolutamente imprescindibili come Djuric e Mazzocchi. In particolar modo il gigante bosniaco, decisivo anche ieri con l'assist per Ederson e vero punto cardine della manovra offensiva granata. Possibile che arrivi la grande chance dal primo minuto per Mikael oppure che il tecnico si affidi alla coppia Verdi-Bonazzoli, considerando che Ribery, anche negli scampoli di gara di Genova, ha dimostrato di non essere al top della condizione. Mai come in questo rush finale servirà l'apporto di ogni singolo elemento della rosa per raggiungere l'obiettivo. 

Salvezza che resta affare complesso, dato che ci vorranno una serie di incastri perfetti e il margine di errore è davvero minimo, ma la Salernitana ha una sola chance: crederci fino alla fine. "Siate affamati, siate folli", diceva il fondatore di Apple Steve Jobs, un motto quanto mai adatto alla squadra granata, che, per ribaltare ogni pronostico, avrà bisogno di tanto coraggio e della giusta pazzia, senza la quale ogni grande impresa diventa impossibile. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 18 aprile 2022 alle 00:00
Autore: Valerio Vicinanza
vedi letture
Print