In dieci giorni è cambiata la storia della Salernitana, e forse, di una intera stagione. Prima la nuova società, capitanata dal "Re Mida" Iervolino, che ha dato serenità a tutto l'ambiente granata, poi la vittoria a Verona, che ha dato punti e morale alla troupe di Colantuono e infine l'arrivo di Sabatini, che apre le porte ad un mercato da protagonista. In poco più di dieci giorni la Salernitana ha cambiato volto, in tutto, passando dal negativismo e dal pessimismo cosmico di tifosi e addetti ai lavori, ad un entusiasmo irrefrenabile e contagioso, che sta travolgendo tutto l'ambiente. Come si fa a svoltare la stagione in così poco tempo? Facile, chiedete a Danilo Iervolino: qualche intervista rilasciata che ha evidenziato il suo modo di voler fare calcio a Salerno, qualche telefonata a squadra e tecnico prima della partita, per non far sentire soli i calciatori nella freddissima e delicatissima trasferta veneta, qualche post su social con tanto di foto, a testimoniare l'entusiasmo di un presidente tifoso che tutti i supporters granata attendevano da una vita. Danilo Iervolino ci ha messo poco, pochissimo, per far breccia nel cuore della torcida granata, tornata a scaldarsi come ai bei tempi e pronta a sostenere la maglia fino all'ultimo minuto di campionato. E se i tentativi dovessero risultare vani nessun problema: i tifosi ora sanno che c'è una società, un progetto, un imprenditore disposto ad investire in una piazza che può dare tanto, tantissimo, al mondo del calcio. Ma ora non è tempo di pensare all'epilogo di questo campionato: ora bisogna provare a salvare il salvabile, partita dopo partita, cominciando proprio dalla gara con la Lazio, quella Lazio di Lotito che sa proprio di sfida personale.

Forse non sarà solo una coincidenza che la prima gara "ufficiale" di Iervolino debba essere proprio contro l'ex patron granata, che ha regalato una promozione inaspettata ma che non ha saputo uscire di scena nei tempi e nei modi giusti. Domani la presentazione del neo patron granata, poi sarà la volta di Walter Sabatini: nel frattempo il mercato si muove sottotraccia, celato da un silenzio di dieci giorni fatto di rumors e voci di corridoio che si sono alternate rimbalzando dal web alla carta stampata, senza trovare ad oggi alcuna conferma. E non è certo una coincidenza che, nel giorno dell'ufficialità apparente di Walter Sabatini siano stati accostati nomi più o meno blasonati alla compagine granata: Balotelli, Quagliarella, Perotti, e molti altri sono e saranno avvicinati al cavalluccio nelle prossime ore, ma solo l'ex direttore sportivo di Bologna e Roma sa realmente cosa bolle in pentola. Venti milioni per salvare la Salernitana non sono certo pochi e, in mano a Sabatini, possono davvero fare la differenza: la sua storia calcistica da dirigente sportivo lo dimostra. Palermo, Roma, Inter, Sampdoria, Bologna: vent’anni di calcio ad altissimi livelli nei quali tanti giocatori sono stati battezzati dal sessantaseienne perugino che ha scritto pagine importanti della storia del calcio italiano. Ora per lui una nuova sfida, un ennesima mission impossibile che potrebbe rappresentare la ciliegina sulla torta della sua incredibile carriera sportiva: una salvezza complicata e un progetto stimolante, conditi da una piazza che sprigiona calore in ogni angolo delle sue vie. 

Nel mezzo la vittoria di Verona: una vittoria che sa di rivalsa, che sa di ripresa, che sa di rinascita: la Salernitana c'è e manda un segnale forte al campionato. Non è la squadra materasso etichettata da molti, ne un porto felice in cui far attraccare tutte le navi avversarie. La Salernitana è pronta ad affrontare tutti con il cortello fra i denti e soprattutto con una società forte alle spalle, fatta da un imprenditore voglioso di essere nel calcio che conta e da un direttore sportivo che vuole dimostrare di essere ancora uno dei migliori dirigenti sportivi in circolazione. 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 13 gennaio 2022 alle 00:00
Autore: Roberto Sarrocco
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