Nella vita di ogni giornalista capita con una certa frequenza di imbattersi in una serie di critiche spesso anche immotivate, ma che meritano rispetto se poste con garbo, educazione e nei limiti legali consentiti. Ai tempi dei social network chiunque (anche presunti colleghi che cercano popolarità parlando degli altri) può alzarsi la mattina ed esprimere un giudizio, dimenticando che anche il mondo del web deve sottostare a regolamenti precisi e che non basta nascondersi dietro un nickname o creare una paginetta anonima per evitare risvolti giudiziari. In queste settimane abbiamo sopportato di tutto, consapevoli che il vero tifoso della Salernitana era concentrato esclusivamente sulla salvezza della squadra del cuore o sull’imminente festa del centenario piuttosto che sul lavoro di questo o quel giornalista. L’accanimento non ha mai nulla di sano e soventemente capita di perdere la bussola e di inventarsi qualunque cosa per accaparrarsi un click: ci hanno detto che non siamo iscritti all’albo dei giornalisti, che scriviamo sotto dettatura, che siamo servi di Fabiani, che siamo nemici della Salernitana, che abbiamo paura di fare domande scomode e che remiamo contro Menichini per la regia occulta del direttore sportivo. Invitiamo tutte queste persone non solo a studiare la legge (diffamazione, calunnia e istigazione alla violenza sono reati gravi, gli avvocati sono già a lavoro e fino a quando non ci sarà una condanna nessuno imparerà ad usare i social con moderazione e intelligenza), ma anche a dimostrare con i fatti quanto dicono ricordando che chi aizza la gente è responsabile dei commenti che arrivano successivamente e di eventuali risvolti scaturiti dalle loro azioni. Da direttore Responsabile della testata TuttoSalernitana.com (fino al 30 giugno 2019), forte di migliaia e migliaia di visite al giorno e di un circuito nazionale come Tuttomercatoweb che ha riconosciuto da subito le potenzialità della piazza investendo ai tempi della serie C, confermo la volontà di andare avanti consapevole che il buon lavoro dà sempre i suoi frutti e che i tifosi veri e non accecati da odio immotivato sanno riconoscere la buona fede e l’amore che ci spinge quotidianamente ad offrire un servizio gratuito mettendo in campo tutte le nostre risorse. Se non piace quanto prodotto basta aprire altri siti: nel mare-magnum dell’informazione ci sono tante alternative, molto spesso anti Salernitana o a caccia del gossip ma ritenute intoccabili anche a causa di quella memoria corta che è difetto di tante realtà passionali, ma spesso poco obiettive nelle analisi. La critica costruttiva sarà sempre parte integrante del nostro percorso, anzi ci fa piacere che il tifoso si senta protagonista e non lettore. Allo stesso tempo, però, dobbiamo tutelare anche legalmente la testata e chi ne fa parte da attacchi strumentali, istigazioni alla violenza e accuse infondate che regalano una pubblicità gratuita di cui non abbiamo bisogno. Perché chi segue le nostra pagine e quelle di altri siti screditati deliberatamente e senza un minimo di verità di fondo sa bene che non abbiamo mai accettato compromessi né scritto per aiutare questo o quel tesserato. Solidarietà ad altri colleghi che ci mettono la faccia come noi e che meritano rispetto, solidarietà a tutti i giornalisti che hanno dovuto lavorare anni e anni per ottenere una qualifica nazionale e che certo non possono subire tacitamente la gogna dei social che lede immagini e rischia di compromettere progetti lavorativi.  Basta con questo tormentone che vuole “asserviti”, “lecchini” o “collusi” coloro che si esprimono positivamente, basta pensare che su facebook tutti possono parlare di tutti senza freni inibitori. Da domani tutto ciò che è accaduto (e c’è un’ampia documentazione a disposizione) sarà strumento di lavoro per avvocati e polizia postale, noi continueremo a fornire un’informazione libera, serena e aperta al dialogo con tutti perché non siamo infallibili e l’errore può far parte del gioco. Mettere in discussione la buona fede vedendo ombre ovunque, però, è un gioco che non ci piace. Ed è tempo che chi gioca senza conoscere le regole ne paghi anche le conseguenze. Per il resto continuate a seguirci: c’è un mercato da vivere tutto d’un fiato, ci sono novità che annunceremo a breve, c’è un centenario da onorare giorno dopo giorno. 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 16 giugno 2019 alle 13:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
vedi letture
Print