La partita contro la Roma ha lasciato l'amaro in bocca per una vittoria pesante accarezzata ma svanita a pochi minuti dalla fine, dopo una partita ben condotta per quasi tutti i 90 minuti. La squadra sta acquisendo sempre maggiore consapevolezza e, come dice mister Nicola, deve migliorare solo in concretezza sotto porta e nella mentalità di alcuni calciatori, che non hanno ancora la giusta dose di cattiveria agonistica che richiede la situazione in cui si trova la Salernitana. Per il resto è una squadra viva, che migliora partita dopo partita e a cui manca solo l'ultimo step, che poi è quello più importante, la vittoria. Una squadra molto più viva delle dirette concorrenti, soprattutto Venezia e Cagliari che sono in caduta libera e non danno cenni di ripresa. Il Genoa è quella che forse stava meglio ma dopo i tanti pareggi e la vittoria col Torino è incappata in due sconfitte consecutive ed ha un calendario molto più difficile delle altre avversarie. La nota positiva (che può essere anche negativa allo stesso tempo), sono i punti distacco dalla zona salvezza, invariati ormai da alcune settimane ma che restano sempre tanti, nove per la precisione, a otto giornate dalla fine per i colori granata. Senza andare troppo indietro nel tempo, resta il rammarico per le due splendide partite giocate contro Milan e Roma in cui è arrivato solo un punto, ma contro queste squadre ci sta giocare bene e raccogliere meno di quello che si meritava. Non sono quelli i punti che mancano, l'amarezza sta nel non aver vinto almeno una partita tra Spezia e Genoa, nel non aver vinto contro un Bologna arrivato a Salerno quasi in vacanza e nel non aver almeno pareggiato contro il Torino. Risultati che erano nelle corde dei granata e che, alla luce di quanto visto in campo, sarebbero stati meritati. 
A questo poi va aggiunto anche il periodo "negativo" della classe arbitrale nei confronti della Salernitana, che nell'ultimo periodo soprattutto ha subito tante decisioni quantomeno dubbie e cervellotiche. L'errore arbitrale fa parte del gioco, possono sbagliare i calciatori così come gli arbitri. Quello che fa storcere il naso è l'utilizzo che viene fatto del Var. C'era un fallo da rigore su Djuric, l'arbitro non interviene, il gioco va avanti senza consulto del Var e senza che le televisioni facciano vedere il replay (forse solo una volta), non viene interpellato l'ex arbitro per un parere. Sul capovolgimento di fronte c'è un fallo da rigore in area granata, per certi versi simile a quello precedente, l'arbitro ferma il gioco, si consulta per 5 minuti col Var, le tv mandano decine di replay, viene chiesto un parere all'ex arbitro. Episodi simili ma una gestione diversa, molto diversa, dell'accaduto. Per non parlare del rigore prima dato e poi tolto. Il fallo è fuori area, perchè il Var ha mandato l'arbitro di campo a controllare quando bastava semplicemente comunicargli che era fuori area... Non parliamo poi di alcuni fischi contro Lassana Coulibaly, per dei falli... subiti o l'intervento regolare di Bohinen costatogli il giallo e quello di Ederson ancora più regolare dai cui è nato il gol del 2-1. Decisioni cervellotiche che hanno fatto giustamente infuriare il direttore sportivo Sabatini. La Salernitana merita lo stesso trattamento riservato a tutte le altre diciannove squadre, lo meritano i calciatori che in campo danno tutto per la maglia, lo meritano gli oltre cinquemila tifosi giunti all'Olimpico per seguire una squadra ultima con 16 punti, lo merita la società che ha fatto investimenti importanti, lo merita il campionato per la sua regolarità. 

Sezione: Editoriale / Data: Mar 12 aprile 2022 alle 00:00
Autore: Lorenzo Portanova
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