Siamo nel 2022 e ancora non è stato deciso il destino della Salernitana. Si resta col fiato sospeso in attesa del “miracolo”, perché ormai così si deve chiamare. Effettivamente siamo nel periodo di feste con le banche che lavorano a ritmo ridotto (anche a causa del covid) e sarebbe impossibile completare tutto l’iter nei tempi stabiliti. Magari si può riflettere su come mai si siano ridotti  proprio in extremis a cercare di vendere la Salernitana, ma questo è un altro discorso che poteva e doveva essere risolto al termine del vittorioso torneo di Serie B, con i due proprietari che quantomeno hanno peccato di superficialità, con la speranza di ricavare il più possibile dalla cessione del sodalizio.

Tant’è, tutto ciò lascerà comunque degli strascichi sul buon nome e sull’immagine della Salernitana a livello nazionale e non solo, considerata la popolarità del massimo calcio nostrano nel mondo. Fa rabbia leggere su giornali nazionali già da qualche giorno pur di vendere qualche copia o per qualche click in più, già la nuova classifica con la squadra granata esclusa: avvoltoi senza alcuna sensibilità per un popolo che soffre. Ovviamente parliamo di drammaticità sportiva, perché purtroppo sul nostro pianeta ci sono ben altri problemi molto più gravi, quindi ci sia consentito il termine.

La situazione – Quattro le proposte concrete giunte in tempo utile, una che fa capo a Iervolino (arrivata in extremis, in pole position), alla cordata di Cerruti, a un gruppo americano e quella del notaio Orlando. Francesco Di Silvio sembra per il momento essersi defilato.  Di certo, secondo indiscrezioni da noi raccolte, sembrerebbe che siano state versate caparre con annesse garanzie bancarie e firma del documento che attesta la totale indipendenza dai disponenti, ma non presente un preliminare vero e proprio. Basterà? La risposta spetta alla FIGC (l’orientamento sembrerebbe positivo), che dovrebbe sulla base degli ultimi avvenimenti concedere una breve proroga, anche per completare la pratica oltre i giorni festivi, che non stanno consentendo di compiere l’intero iter.

Le perplessità del notaio Orlando – Le sue dichiarazioni alla trasmissione Sei Granata: “Entro il 31 bisognava versare l’intera cifra, è scritto nel trust. Noi abbiamo fatto un’offerta congrua in base al valore della società, non c’era un prezzo minimo e abbiamo fatto tutte le nostre valutazioni dichiarandoci pronti ad ereditare il club e a gestirlo già da domani. E’ chiaro che chiediamo trasparenza ai disponenti, ai trustee e alla Federazione. Se dovessero esserci altre proroghe o situazioni anomale andremo in fondo a questa storia, ricordando che non c’è nessun intento speculativo e che saremmo a disposizione di eventuali compratori già un minuto dopo aver preso possesso della Salernitana. Oggi si compra una squadra di serie B, non di serie A. La classifica parla chiaro, il -8 pesa. Anche io credo che ci sia l’idea di concedere una proroga per ultimare le valutazioni sui gruppi interessati, ma se si doveva pagare tutto entro il 31…che proroga dai?”. Queste dichiarazioni lasciano intendere che qualcosa sia andato storto (probabilmente un’offerta bassa) per quanto concerne la sua iniziativa, che ha come artefici del tentativo di “salvezza” anche l’avv. Michele Tedesco e il commercialista Fanelli, che ha svolto, secondo il notaio, un ruolo altrettanto fondamentale.

E ora? Non resta che attendere, prima o poi verrà fuori qualcosa di ufficiale da parte dei Trustee o della FIGC, che dovrà rendere conto alla scadenza del 31 dicembre cosa sia successo alla Salernitana. Tifosi granata ancora sulle spine, l’unica componente che non merita questo trattamento… Nel frattempo consentici di formulare i migliori Auguri di Buon Anno a tutti, in un momento così difficile per il Paese e per la nostra Salernitana. Sperare che da qui al prossimo 31 dicembre tante cose siano cambiate in meglio non è un’illusione: il famoso “andrà tutto bene”, stavolta è possibile!

Sezione: Editoriale / Data: Sab 01 gennaio 2022 alle 00:01
Autore: Maurizio Grillo
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