Mezza squadra fuori causa Covid, infortuni e coppa d'Africa, partenza per Verona in extremis e con un volo privato prenotato all'ultimo minuto, ansia tamponi fino al tardo pomeriggio, due allenamenti e mezzo sulle gambe. Sbancare uno degli stadi più difficili della serie A, laddove sono già cadute Lazio, Roma e Juventus, era impresa difficilissima per la Salernitana, tre punti che valgono doppio proprio perchè ottenuti in condizioni che sarebbe eufemistico definire proibitive. Salerno, dopo mesi di sofferenza e di bocconi amari, vive una serata magica, da brividi. Un presidente tifoso che si lascia andare ad una esultanza commovente insieme alla famiglia (cosa che da queste parti non si vedeva da lustri), gruppo granitico che combatte fino alla fine e con quella "garra" che era mancata a novembre e dicembre, anche un gol di pregevole fattura che, segnato da Ronaldo o Dybala, avrebbe fatto il giro del web e delle tv nazionali per settimane. Kastanos è un valore aggiunto e un titolare imprescindibile, lo dicemmo in tempi non sospetti e già al momento della firma del contratto accompagnata da scetticismo e titubanza. Per fortuna il campo parla, assieme a Ribery e Bonazzoli è l'unico che sa saltare l'uomo e può fare la differenza. Ma stasera è il gruppo che va elogiato, compresi quei giovani che si sono messi a disposizione e quei calciatori - vedi Schiavone - partiti "per fare numero" poichè debilitati dal Covid. Quelle piccole grandi cose che fanno la differenza.

Ora l'auspicio è che trustee, amministratori, revisioni e guardiani accelerino per consentire ad un presidente in estasi di fare mercato e di aggiungere alla rosa quelle cinque pedine che fanno la differenza e possono aggiungere linfa vitale ad un organico che, al completo, non è certo inferiore alla concorrenza. La classifica inizia ad essere più interessante. La zona salvezza dista sei punti, con due gare da recuperare e una proprio contro il Venezia quartultimo, scalcato dallo Spezia che, però, non può fare mercato. Ora il calendario proporrà due partite teoricamente da zero punti contro Lazio e Napoli, ma anche la concorrenza se la vedrà nera e c'è la possibilità di andare alla sosta con lo stesso distacco, ma forze fresche nel motore e un ambiente sereno e galvanizzato, con il doppio confronto Spezia-Genoa destinato a cambiare il destino della stagione. Piedi per terra, sia chiaro. Il cammino è lunghissimo, la Salernitana è ancora ultima e l'emergenza sarà totale anche la prossima settimana, quando mancherà anche un Gyomber ritrovato e, stasera, finalmente all'altezza del suo nome. Ingenua l'ammonizione rimediata, ma almeno si toglie la diffida da dosso e potrà esserci negli scontri diretti. Un plauso a Gondo, l'eterno sopravvalutato che ha inciso anche oggi, bene anche Colantuono che, a questo punto, merita di restare e di lavorare in un contesto di normalità dopo mesi che sarebbero stati difficili da gestire anche per Mourinho e Allegri

Comunque testa alla Lazio dell'ex Lotito, il più vincente ma anche il più contestato dei presidenti. Peccato che, proprio ora, verrà meno il fattore Arechi in virtù delle restrizioni imposte dal Governo (che aveva promesso tutt'altro quando ha presentato il Green Pass) e della conseguente scelta degli ultras di restare a casa in nome del motto "o tutti o nessuno" applicato anche nelle prime giornate. Siamo certi, però, che i 5000 cuori granata possano essere egualmente determinanti. La salvezza passa dall'Arechi, dal ritrovato entusiasmo del pubblico e dalla compattezza vista stasera. L'occhio del padrone ingrassa il cavallo, con un presidente alle spalle già oggi staremmo parlando d'altro pur con la medesima rosa.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 10 gennaio 2022 alle 00:07
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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