Così fa davvero male. E ci vorrà davvero un grande lavoro psicologico da parte di mister Nicola per evitare un contraccolpo che, a questo punto della stagione, sarebbe sportivamente parlando letale. La Salernitana ha perso immeritatamente a Roma, per 75 minuti ha tenuto testa ad un avversario imbattuto da mesi e che giocava davanti a oltre sessantamila spettatori. Il vantaggio di Radovanovic aveva illuso i 5000 tifosi ospiti presenti, ogni analisi tecnico-tattica passa in secondo piano se pensiamo a quanto sarebbe cambiata la storia del campionato se Kastanos avesse segnato una sorta di rigore in movimento portando i campani sul 2-0. Guai a crocifiggere un giocatore forte, ci mancherebbe, ma è chiaro che l'errore ha pesato e che, a cospetto di una big, non puoi permetterti di sciupare così tanto. Tiratina d'orecchie, comunque, a tutti i calciatori che sono subentrati e che purtroppo non hanno dato quanto i titolari. Dragusin è apparso spesso fuori posizione, Zortea ha sbagliato sulla rete del 2-1, Verdi un pesce fuor d'acqua che, ad oggi, vive di rendita per la doppia punizione vincente contro lo Spezia e Jaroszynski, out ormai da tre mesi, probabilmente non andava gettato nella mischia in quel momento di grande pressione dei capitolini. Un vero peccato, soprattutto perchè qualcuno ha dato veramente l'anima e meritava di lasciare il campo con un risultato positivo. Lassana Coulibaly è stato perfetto, per un'ora abbiamo visto un Ederson sontuoso, Ranieri nel terzetto difensivo e non esterno sinistro si è espresso bene, anche Bohinen non è dispiaciuto e, senza Fazio, la Salernitana per 80 minuti ha subito pochissimo. E' mancata la personalità, quella che occorre per gestire un risultato positivo contro un avversario importante. Dopo l'1-1, purtroppo, la squadra si è spenta e ha beccato un 2-1 evitabile e che conferma quanto la difesa sia il tallone d'Achille come certificano i numeri.

Mister Nicola ha sbagliato i cambi? Probabilmente in qualche lettura è stato tardivo: Ribery non riusciva più a saltare l'uomo già dopo 25 minuti, Djuric era isolatissimo e tutte le sue sponde di testa erano facile preda della difesa giallorossa, ribadiamo che riproporre gente mai presa in considerazione nel momento più difficile è stato coraggioso e azzardato. Ma resta la buona prova, un primo tempo ottimo e la consapevolezza di aver messo sotto il Milan, la Roma e la Juve per 45 minuti. Oggi, tra l'altro, senza bomber Bonazzoli oltre, ovviamente, ai lungodegenti Perotti e Mamadou Coulibaly. Chiaramente il rammarico aumenta se vediamo quanto terreno stanno perdendo le dirette concorrenti: il Venezia non fa punti da una vita, il Genoa ne becca quattro in casa dalla Lazio e ha un calendario tremendo, il Cagliari incappa nella quinta sconfitta di fila e Mazzarri conferma di vivere un periodo di involuzione dopo un avvio di carriera brillante. Certo, c'è anche da vedere il bicchiere mezzo pieno: l'Udinese è salva e giocherà con maggiore serenità, presumibilmente sarà salvo anche l'Empoli alla penultima. Il Cagliari dovrà venire a Salerno, la prossima settimana questa Salernitana è in grado di andare a vincere a Genova con la Samp in uno scontro diretto che potrebbe far meno paura se domani i liguri battessero il Bologna. 

C'è poi il discorso arbitrale. La Salernitana alza ancora una volta la voce, ma possono poco le giacchette nere se si sbagliano gol davanti al portiere, si falliscono chance in casa con Spezia, Torino e Bologna e se la difesa è tra le più perforate d'Italia. Oggi chi vi scrive non si sente di parlare di direzione anti Salernitana, ma di un Volpi insufficiente nel suo complesso. C'era il rigore per la Salernitana, c'era quello per la Roma, inesistente la punizione da cui nasce la rete del 2-1, grave aver concesso quel penalty per fortuna cancellato dal VAR. Ma da tempo il fischietto toscano commette errori del genere, vien da chiedersi se sia stato giusto designarlo per una partita che metteva in palio punti di platino per entrambe. Ai granata, comunque, qualche punticino obiettivamente manca. E peccato anche per la caduta di stile della Roma, cui componente della panchina ha ironizzato con Nicola parlando di serie B. Mourinho ha chiesto scusa ed elogiato la tifoseria, ma accendere gli animi va contro i principi dello sport. In campo volano da sempre parole grosse, ma il rispetto tanto sbandierato non deve mai mancare. Soprattutto se sei la squadra che rappresenta la Capitale d'Italia e stai vincendo senza nemmeno meritarlo più di tanto.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 11 aprile 2022 alle 00:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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