Tutto sbagliato e tutto da rifare? Questo lo diceva e sosteneva Gino Bartali ma la frase ad effetto non vale per la Salernitana. Fino ad ottobre tutti si dicevano felici e contenti o quasi, la classifica era da quartieri alti e non si badava alla qualità del gioco, pur sottolineandone determinate carenze evidenti. Siamo a gennaio: sono diventati tutti brocchi e tutti da cambiare? Ovviamente no, il lavoro estivo della società ed in particolare di Fabiani resta valido, quello di B è un campionato infinito, lunghissimo, ci sono momenti negativi che vanno affrontati con chiarezza di idee, senza farsi prendere la mano dal cambiamento a tutti i costi. Questa squadra, obiettivamente parlando, ha bisogno di un altro esterno basso a sinistro, di una pedina o due a centrocampo, di una punta che possa fare la differenza. Cambiare molto, cambiare tutto, non sarebbe il principio calcistico giusto: le squadre si fanno in estate, al massimo si correggono in inverno. La squadra costruita diligentemente in estate per noi resta in grado di arrivare ai playoff coi dovuti correttivi, con qualche arrivo ma anche con qualche necessaria partenza imposta dalle regole, dalla gestione ma anche dalla necessità di non avere uno spogliatoio inutilmente affollato più del dovuto. La rivoluzione non serve. La squadra ha solo bisogno di lavorare in serenità e di essere incoraggiata dai propri tifosi. Tutto il resto è aria fritta. Io stò con Fabiani. Controcorrente? Amo il rischio...

Sezione: Editoriale / Data: Dom 06 gennaio 2019 alle 00:30
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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