La Salernitana targata 2021 ha iniziato l'anno con un 5-0 incassato in trasferta (ad Empoli) ed ha chiuso l'anno con un alttro 5-0 stavolta casalingo (con l'Inter). Nel mezzo è successo di tutto e di più. Un vortice di emozioni che ha toccato il punto massimo il 10 maggio con la promozione in serie A conquistata dopo 23 anni di attesa. Da quel momento però c'è stata una discesa inesorabile che ha portato la società granata sulla bocca di tutti a livello nazionale e internazionale. Ma non per fatti positivi. Ciò che hanno fatto i ragazzi di mister Castori rimarrà impresso nella memoria di tutti gli sportivi salernitani, le emozioni sul rigore di Tutino a Pordenone o la doppietta di Gondo nei minuti di recupero col Venezia fino alla gioia di Pescara. La Salernitana ha sorpreso tutti, forse gli stessi co-patron che sono rimasti spiazzati dal miracolo calcistico dei granata e si sono rivelati totalmente impreparati ad affrontare il problema multiproprietà. Forse speravano in qualche ulteriore deroga o nell'abolizione dell'articolo che vietava a due "parenti" di poter avere una squadra nella stessa categoria. Era comunque un rischio troppo grosso e serviva quindi un piano B che a quanto pare non avevano. È iniziata quindi un'odissea, prima il rischio di non potersi iscrivere al campionato, poi la bocciatura della prima stesura del trust, quindi le sconfitte in serie di una squadra che non è stata costruita adeguatamente per affrontare il difficile campionato di serie A. Poi sono iniziati i comunicati dei trustee scritti in burocratese, una lingua sconosciuta alla maggioranza, che non facevano altro che alimentare dubbi e incertezze sul futuro societario. L'ultimo è stata una vera e propria mazzata sull'animo della tifoseria granata con l'assenza di offerte ritenute congrue e adeguate. Poi lo stop ad una proroga del termine ultimo per la cessione (comunque non prevista dall'atto notarile del trust) e la corsa di questi ultimi giorni per trovare in tempo una proprietà che salvi la Salernitana. I tifosi non hanno avuto neanche la possibilità di godersi la serie A, vincere il campionato di serie B è stata più una condanna che una gioia, vissuta soltanto nelle poche settimane successive alla trasferta di Pescara. I protagonisti di questa situazione ignobile dovrebbero passarsi una mano sulla coscienza o chiudere un occhio perchè non si può penalizzare così eccessivamente una piazza nobile e gloriosa come quella di Salerno. Di tempo ne è rimasto davvero poco, difficile pensare di risolvere questa situazione in 4 giorni quando non sono bastati neanche 6 mesi. Il lieto fine però può ancora esserci, da più parti si respira ottimismo, non ci resta quindi che attendere poi dal primo gennaio, in un modo o nell'altro, si tirerà una linea e si faranno le opportune valutazioni, con la sensazione che, dopo il 31 dicembre, potrebbe esserci anche una coda.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 28 dicembre 2021 alle 00:00
Autore: Lorenzo Portanova
vedi letture
Print