Intervistato in esclusiva dalla redazione di TuttoSalernitana, il doppio ex della sfida di domani Alessio Sestu ha parlato del momento vissuto dai granata, della partita in programma al Bentegodi e, soprattutto, della contestazione della tifoseria nei confronti della proprietà. Nessun pronostico, ma un auspicio: che presto al Salernitana possa tornare in massima serie. Ecco le sue dichiarazioni:

Cosa pensa del clima che si respira a Salerno e come immagina questo campionato di serie B?

“La Salernitana ha una buona squadra, ma partecipa ad un campionato difficilissimo e ricco di squadre attrezzate. Chi è sceso dalla serie A parte senza dubbio favorito, aggiungerei anche il Monza che ha investito tanto nel periodo del mercato. I granata pagano più di altre l’assenza del pubblico, le porte chiuse rappresentano un fattore incisivo in una piazza così attaccata alla maglia. So che c’è un clima non bello in queste settimane, la sinergia tra tifoseria e società può fare la differenza. Il salto di qualità è possibile soltanto se tutte le componenti remano nelle stesse direzioni, Salerno dà una spinta incredibile e non è giusto che i calciatori paghino per le frizioni esterne”.

Quanto è difficile giocare a Salerno e cosa manca per il salto di categoria?

“Salerno è una piazza che dà tanto e pretende altrettanto. Per molti giocatori non è semplice approcciarsi in una città così complessa. Ho ricordi fantastici dell’Arechi e della tifoseria, ma quello stadio non è per tutti. Se fai bene con la maglia granata sei pronto per un salto di maturità a 360°. Vincere il campionato di serie B è difficilissimo, ancor più complicato è salire in A con basi solide che ti permettano di restarci. L’Atalanta è uno splendido esempio, a Salerno ci sono tutte le componenti per ambire ad un percorso importante”.

Come immagina la sfida di domani?

“Castori, caratterialmente, è un grande motivatore. Non si vedrà un calcio spettacolare nel corso della stagione, ma compattezza e solidità sono peculiarità indispensabili in un campionato difficile come quello di serie B. I granata hanno una buona rosa e possono giocarsela alla pari, è una gara aperta ad ogni tipo di pronostico. Le ripartenze degli ospiti potranno fare la differenza e spostare gli equilibri. Vorrei fare una riflessione: i nomi non bastano per vincere, altrimenti sarebbe tutto scontato e semplice. L'esempio più concreto e lampante è il Cittadella. Il Chievo, in teoria, ha un organico davvero forte ma l’anno scorso ha avuto difficoltà forse anche inaspettate. Quando fai tanti anni di A non è detto che ti cali immediatamente nella realtà di una categoria totalmente diversa e ricca di insidie”.

Ora lei è svincolato, quale sarà il suo futuro?

“Mi piacerebbe giocare ancora, mi sento bene e sono motivato. Non dipende solo da me, spero possa arrivare un’offerta allettante e di poter vivere emozioni di un certo tipo sul rettangolo verde”.

Un pronostico?

“Difficile, davvero. Speriamo sia una grandissima partita, che vinca il migliore. Seguirò la partita”

Sezione: Esclusive TS / Data: Ven 02 ottobre 2020 alle 12:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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